di Marina Crisafi - 30 giorni prima che scatti il silenzio-assenso, 18 mesi per l'annullamento dei provvedimenti in autotutela e consulenze solo gratuite. Sono le tre uniche novità previste dalla riforma della P.A. che diventano operative già da oggi, data di entrata in vigore della legge (n. 124/2015) pubblicata in G.U. il 13 agosto scorso (qui sotto allegata).
Gran parte dei 23 articoli che compongono il provvedimento, infatti, contengono deleghe che il Governo dovrà esercitare emanando gli appositi decreti attuativi entro le scadenze fissate (l'ultima è prevista per febbraio 2017 per la riforma del pubblico impiego).
Ecco le novità e la road map della riforma:
Silenzio-assenso dopo 30 giorni
Cambiano da oggi, dunque, i rapporti tra le PP.AA. (ma non tra le stesse e i privati) con l'immediata operatività dell'istituto del silenzio-assenso che prevede che allo scattare dei 30 giorni dalla notifica di un atto (richieste di pareri, nulla osta, ecc.) la mancata risposta da parte dell'amministrazione equivarrà al consenso.
Si snelliscono così notevolmente le procedure e il termine potrà essere interrotto soltanto una volta per integrazioni e al massimo per ulteriori 30 giorni.
Eccezion fatta per le amministrazioni "sensibili" (che si occupano cioè di tutela ambientale, paesaggistica, beni culturali e salute), per le quali il termine prima che scatti il silenzio-assenso è di 90 giorni.
Per quel che concerne le "contese" tra le amministrazioni centrali (su nullaosta e altri provvedimenti), spetterà al premier decidere, previo passaggio in Consiglio dei Ministri.
Autotutela amministrativa
Per quel che concerne l'autotutela amministrativa, ossia il potere di una P.A. di revocare un proprio provvedimento che si scopre essere illegittimo, la legge prevede che l'annullamento d'ufficio venga effettuato entro 18 mesi e non più entro "un tempo ragionevole", privo di una precisa scadenza e motivo di incertezze e discrezionalità. Fanno eccezione i provvedimenti basati sul falso che potranno essere annullati anche oltre il termine di un anno e mezzo.
Consulenze gratuite
La legge n. 124/2015 ha provveduto a ripristinare la possibilità per le Pubbliche Amministrazioni di assegnare consulenze o incarichi a pensionati pubblici o privati (possibilità depennata completamente dal d.l. n. 95/2012).
Tuttavia, i contratti di questo tipo, sono ammessi soltanto a titolo gratuito.
Le tappe della riforma
Oltre alle novità elencate, tutte le altre disposizioni della riforma dovranno essere attuate in una serie di successive tappe.
La prossima tappa, nella road map delineata dall'esecutivo, prevede il via libera, entro l'anno: al Pin Unico (lo Spid, Sistema per l'identità digitale) che consentirà di fruire dei diversi servizi online della P.A. con una sola password; al FOIA (Freedom of Information Act), ossia l'obbligo di trasparenza sui dati e i documenti delle amministrazioni accessibili a tutti; all'istituzione del numero unico per le emergenze (il 112).
A seguire (entro il prossimo febbraio) dovrebbe attuarsi la delega per lo snellimento della macchina burocratica ed entro agosto 2016 dovrebbero compiersi la maggior parte dei decreti attuativi: a partire dalla riforma della conferenza dei servizi sino ai diversi tagli alle Camere di Commercio, alle Prefetture e alle Forze dell'ordine (con l'eliminazione della Forestale), oltre al trasferimento del Pra al ministero dei Trasporti e all'istituzione del libretto unico per i veicoli.
Entro tale data dovrebbe trovare posto anche il famoso riordino delle società partecipate, mentre l'ultimo appuntamento, entro i prossimi 18 mesi, è con il testo unico sul pubblico impiego e con la riforma della dirigenza.
Legge n. 124/2015 di riforma della P.A.