Per poter creare la busta è necessario utilizzare un apposito software, detto "redattore atti".
La busta telematica: predisposizione dei file da caricare
Prima di creare la busta telematica è fondamentale aver predisposto i file da depositare.
Contrariamente a quanto potrebbe far pensare il nome, infatti, il redattore atti non consente la redazione di un atto, operazione da compiere attraverso i normali programmi di videoscrittura.
I file da depositare devono essere in formato pdf testuale se si tratta di atti o pdf (anche grafico), odf, rtf, txt, jpg, gif, tiff e xml se si tratta di documenti (leggi: "PCT: il formato pdf degli atti e dei documenti").
Essi devono essere autonomi (e non riuniti in un unico file) e vanno denominati in maniera tale da renderne subito chiaro il contenuto a chi li riceve.
La busta telematica: creazione attraverso il redattore atti
Una volta predisposti correttamente gli atti e i documenti da allegare è possibile procedere alla creazione della busta.
Come accennato, per fare ciò è possibile avvalersi di uno dei numerosi software messi a disposizione dell'avvocato, che prevedono procedure più o meno intuitive ma tendenzialmente semplici (leggi: "Processo civile telematico: i primi passi e la raccolta di articoli in ordine cronologico").
In sostanza, si tratta di caricare i documenti all'interno del programma utilizzato, firmare quelli che è necessario firmare, e cliccare sull'apposito pulsante di generazione della busta.
La dimensione massima della busta telematica è pari a 30 MegaByte: laddove si superi detta dimensione è opportuno provvedere alla riduzione delle dimensioni dei singoli file.
Si ricordi che è necessario procedere anche alla firma della busta prima di inoltrarla alla cancelleria tramite p.e.c..
Vedi anche nella sezione delle guide legali: "Il processo civile telematico"