Lo chiarisce il Tribunale di Roma spiegando che solo un regolamento contrattuale o una convenzione tra tutti i comproprietari può escludere la turnazione

di Valeria Zeppilli - Quante liti in condominio per i parcheggi! Tutte le volte in cui i posti disponibili non sono sufficienti a soddisfare tutti i condomini, ecco che ognuno di essi cerca una ragione per poter rivendicare il proprio diritto sul posteggio.

Ma quando i posti non bastano occorre applicare il criterio della turnazione tra tutti gli aventi diritto. Compresi i "non residenti". A ricordarlo è la quinta sezione civile del Tribunale di Roma, con la sentenza numero 16154 del 2015.

Nel caso di specie, a due sorelle, proprietarie di un appartamento nel quale tuttavia non risiedevano, era stato proibito mediante due delibere condominiali di utilizzare i posti auto del cortile comune.

Nonostante la donna che principalmente richiedeva di posteggiare nel cortile avesse addirittura partecipato alle spese di rifacimento, alla stessa non erano neanche state consegnate le nuove chiavi di accesso.

Per i giudici, però, tale esclusione non può essere considerata valida.

Il criterio della turnazione, infatti, non può essere influenzato dal criterio della residenza: perché i condomini abbiano il diritto di utilizzare come tutti gli altri il bene comune basta che siano proprietari.

Solo un regolamento condominiale con natura contrattuale o una convenzione tra tutti i comproprietari potrebbe semmai portare a una soluzione diversa. Viceversa, la lesione del diritto dominicale deve ritenersi palese.

Le due delibere con le quali sono state discriminate le due "non residenti" vanno quindi considerate nulle… con buona pace degli altri condomini.


Valeria Zeppilli

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