di Lucia Izzo - Sono responsabili anche il Comune e l'addetto preposto ad accudire i bambini sullo scuolabus laddove uno dei piccoli, sceso dal mezzo, venga investito mentre attraversa la strada.
Lo ha disposto la Corte d'Appello di Lecce, prima sezione civile, nella sentenza 430/2015 imputando al Comune titolare del servizio e alla persona preposta all'accompagnamento dei bambini dall'autobus a casa, una misura di responsabilità pari al 25% ciascuno, facendo gravare il restante 50% sull'investitore, per non aver rispettato i limiti di velocità, la segnaletica preposta e non aver prestato adeguata attenzione in presenza dello scuolabus.
Vittima dell'incidente una minore, investita da un'automobile in corsa mentre attraversava una strada provinciale dopo essere scesa dal mezzo di trasporto scolastico.
Sul mezzo, tuttavia, era presente una persona con il compito di assistere i bambini nella salita e nella discesa dal pulmino, accompagnandoli anche in fase di attraversamento fino a raggiungere le proprie famiglie.
Nel caso di specie, la minore coinvolta nel sinistro era attesa dalla sorella maggiore dall'altro lato della strada, ma l'assistente comunale, troppo impegnata a sedare una lite intercorsa tra altri bambini, non ha rivolto un'adeguata attenzione alla vittima coadiuvandola all'atto di attraversare la carreggiata.
Dall'incidente la bambina ha subito danni permanenti pari all'80%: nonostante la maggiore responsabilità vada ascritta al guidatore dell'auto che, procedendo a velocità superiore rispetto ai limiti consentiti, non ha badato allo scuolabus in sosta, ciò non esenta da colpa anche il Comune e l'assistente.
Infatti, il sinistro si sarebbe probabilmente potuto evitare se l'addetta avesse svolto il suo compito con la giusta diligenza, impedendo alla bambina di attraversare la strada di corsa senza essere accompagnata.