Ecco i punti principali del ddl di riforma della magistratura onoraria all'esame della commissione giustizia della Camera

di Marina Crisafi - Una sola figura di magistrato onorario con competenze allargate per materia e per valore, con criteri più selettivi di accesso ma sempre a tempo e con indennità miste. Sono queste le principali novità del disegno di legge di riforma della magistratura onoraria che ha ricevuto il disco verde del Senato il 10 marzo scorso (leggi: "Giudici di pace: competenze più ampie ed esclusiva sul condominio") e che da oggi torna all'esame della Commissione Giustizia alla Camera (in sede referente).

Ecco i punti principali della riforma che conferisce ampia delega al Governo per operare un vero e proprio restyling della disciplina dei magistrati onorari:

Un unico giudice onorario di pace

Punto nevralgico del ddl delega è il superamento della distinzione tra giudici di pace e magistrati onorari a favore di una sola figura: il giudice onorario di pace.

Entro un anno dall'entrata in vigore della riforma, il governo dovrà adottare i decreti delegati che ne definiranno meglio regole e funzioni, anche mediante il riassetto delle piante organiche esistenti che confluiranno tutte nell'unico ufficio del nuovo giudice.

Competenze civili allargate ed esclusiva sul condominio

La riforma amplia notevolmente le competenze dei magistrati onorari sia in ambito civile che penale.

Sotto il primo fronte si assiste ad un allargamento delle competenze per materia, con l'attribuzione pressochè esclusiva delle cause condominiali, sui diritti reali e di comunione e l'assegnazione dei procedimenti di espropriazione mobiliare presso il debitore e in possesso di terzi (sotto le direttive però di un giudice togato designato dal tribunale). Elevata anche la competenza per valore, con un innalzamento dai 5mila ai 30mila euro per le cause relative a beni mobili e dai 30mila ai 50mila per quelle riguardanti il risarcimento dei danni da circolazione di veicoli e imbarcazioni.

Elevato, altresì, da 1.100 euro a 2.500 euro il tetto per le cause in cui il giudice può decidere secondo equità.

Competenze penali estese su più reati

Nel testo viene contemplato anche un ampliamento delle competenze penali del giudice onorario con la possibilità di giudicare anche sui reati di minacce e furto (consumati e tentati), nonché sul rifiuto di prestare le proprie generalità e di una serie di infrazioni concernenti la disciplina delle autorizzazioni dei fitofarmaci e delle sostanze additive agli alimenti.

Modalità di accesso e preclusioni

Nel ddl vengono definiti anche i criteri, ai quali il Governo dovrà attenersi nella stesura dei decreti delegati, per l'accesso alla magistratura onoraria (tra cui, ad es., l'onorabilità, la professionalità, l'età minima e massima; la laurea in giurisprudenza, ecc.). Sarà preclusa la carriera di giudice onorario a coloro che risultano collocati in quiescenza, ai membri del Parlamento e ai consiglieri regionali, provinciali e comunali; a coloro che ricoprono incarichi direttivi in un partito o in un sindacato; agli ecclesiastici, ai difensori civici e agli avvocati. Vietata anche la nomina presso lo stesso ufficio giudiziario di magistrati onorari legati da vincoli coniugali, di parentela o affinità.

Mandati a tempo e indennità

Nel ddl viene ribadita la natura "temporanea" dei magistrati onorari che potranno svolgere tali funzioni per un periodo non superiore a 4 anni, rinnovabile soltanto una volta. Per coloro che risultano già in servizio al momento dell'entrata in vigore della legge, il mandato potrà essere confermato per due volte (della durata di 4 anni ciascuno) e in ogni caso l'incarico si intenderà cessato al raggiungimento dell'età massima (il 65simo anno di età).

Quanto alle indennità, i giudici onorari percepiranno una quota fissa e una variabile, legate al raggiungimento degli obiettivi e tenendo conto della media di produttività dell'ufficio.


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