di Valeria Zeppilli - A lasciare l'auto in sosta vietata o in doppia fila non si rischia solo una multa: in casi, estremi ma non troppo, il rischio è anche quello di incappare in un processo penale. Sono diversi i casi finiti sotto la lente dei giudici, finanche di quelli di legittimità, per responsabilità di carattere penale scaturenti dall'aver parcheggiato male la propria auto.
Vediamoli:
Concorso in omicidio per divieto di sosta
A Milano, due automobilisti sono stati rinviati a giudizio per concorso in omicidio perché la loro auto, lasciata in divieto di sosta durante la notte in prossimità di un incrocio, aveva ostacolato la visuale di un automobilista che aveva quindi provocato un incidente con esito per lui stesso mortale.
Non solo il processo: per i due arrivò anche la condanna. La motivazione addotta dal giudice fu che l'evento morte verificatosi e alla base della responsabilità degli automobilisti rappresentò la concretizzazione del rischio che l'articolo del codice della strada sul divieto di sosta mirava a prevenire.
Delle semplici violazioni amministrative, insomma, possono cagionare anche conseguenze ben più gravi, specie per quei reati per i quali è richiesto l'elemento soggettivo della colpa.
Certo è che la responsabilità è strettamente collegata alla prova non solo della causalità materiale ma anche della causalità della colpa, ovverosia che tra la condotta violatrice e l'evento vi sia un nesso concreto.
Tanto che in altri analoghi casi la responsabilità penale è stata esclusa.
Sequestro di persona per il parcheggio nel cortile del vicino
Il rischio, però, non è solo quello di essere condannati per omicidio: parcheggiare male, infatti, può causare anche altri reati.
La giurisprudenza, ad esempio, ha condannato per sequestro di persona un uomo che aveva parcheggiato, nel caso di specie per recuperare dei soldi, davanti al vialetto di accesso alla casa del debitore, di fatto imprigionando i figli di questo dentro casa.
Leggi: "Parcheggiare davanti alla porta di casa altrui è sequestro di persona"
Violenza privata per chi parcheggia in doppia fila
E che dire della vicenda in cui un automobilista aveva parcheggiato la propria auto in maniera tale da bloccare l'unico accesso a un fondo altrui? In quel caso l'uomo si era beccato una condanna per il reato di violenza privata!
La stessa sorte è toccata più volte anche a degli automobilisti che hanno lasciato il proprio mezzo, senza spiegazioni, all'interno del cortile condominiale impedendo l'uscita degli altri veicoli o che hanno "tagliato" la strada ad un altro veicolo (leggi: "Tagliare la strada a un'altra auto è reato").
Il messaggio è chiaro: quando si decide di "sfidare la sorte" e lasciare la propria auto in divieto, bisogna considerare il fatto che il rischio che si corre non è solo quello di dover pagare una multa o di dover recuperare il proprio mezzo se rimosso. Le conseguenze, infatti, potrebbero essere ben più gravi!
• Foto: 123rf.com