di Marina Crisafi - Tutelare chi cammina a piedi con un'auto ad hoc. A brevettare la novità, già ribattezzata "auto salva-pedone", è Google, il cui interesse per il settore automotive è ormai cosa nota, visto l'accordo con Uber e Ford per mettere in strada la macchina senza guidatore.
Ma ora, il nuovo brevetto, come riporta "The Mercury News", il giornale della Silicon Valley, è destinato a garantire l'incolumità dei pedoni che vengono investiti da un'auto, o quanto meno a limitare i danni riportati, attraverso un sistema di sicurezza innovativo e al contempo di una semplicità estrema. L'idea, infatti, riprende quella della carta moschicida. In pratica, il cofano dell'auto verrebbe rivestito da una sorta di carta adesiva in grado di "incollare" letteralmente il pedone investito al veicolo. In tal modo, il povero sventurato, subirebbe quanto solo i danni dell'urto ed eviterebbe quelli conseguenti all'essere scaraventato sull'asfalto, su altre parti della carrozzeria o, peggio, su un'altra auto. Il che, secondo le analisi contenute nel brevetto, dovrebbe assicurare il contenimento dei danni maggiori per l'investito.
Il rivestimento adesivo ovviamente non sarebbe visibile ma nascosto sotto parte della carrozzeria, scattando soltanto al momento dell'eventuale impatto.
L'auto appiccicosa brevettata dal colosso di Mountain View dovrebbe essere destinata alle Google Car ma non si esclude che venga estesa anche ai veicoli convenzionali. In ogni caso, l'uscita sul mercato è prevista entro il 2020 sulle strade americane, anche se il progetto è replicabile anche in Europa.
Comunque, il brevetto di Google non è l'unico sistema innovativo ideato per la sicurezza degli utenti della strada. Già altre case automobilistiche (come ad esempio Jaguar, Volvo, Land Rover) hanno adottato alcune misure per salvare i pedoni dall'impatto in caso di incidente: utilizzando, ad esempio, dispositivi per il sollevamento del cofano motore di qualche centimetro in modo da creare un effetto cuscino durante l'impatto o airbag esterni che si aprono al momento dell'urto per una maggiore protezione dell'investito.
• Foto: 123rf.com