Tanto che, anche se posto in essere una sola volta, esso è idoneo a legittimare il recesso del datore di lavoro per giusta causa: la lesione del legame di fiducia è infatti sin da subito irrimediabile.
Ad averlo chiarito, recentemente, è stata la sentenza numero 10842/2016, depositata dalla sezione lavoro della Corte di cassazione il 25 maggio scorso e qui sotto allegata.
In essa i giudici hanno infatti confermato la legittimità del licenziamento per giusta causa che era stato inferto a un dipendente che aveva alterato il sistema di rilevamento e controllo delle presenze a lavoro e aveva fatto in modo che fosse un collega a timbrare il badge al suo posto.
Per la Corte si tratta di un comportamento idoneo a integrare una grave violazione del dovere di diligenza prescritto ai lavoratori dall'articolo 2104 del codice civile: esso infatti consente a chi lo pone in essere di percepire indebitamente compensi ulteriori rispetto a quelli spettantigli e gli permette di ottenere senza diritto un'abbreviazione del proprio turno di lavoro.
Si tratta, insomma, di un comportamento irregolare e anomalo, inadempiente agli obblighi inerenti l'ufficio del lavoratore e contrario agli interessi del datore di lavoro.
Esso, come già affermato dai giudici del merito, è quindi pienamente idoneo a ledere il vincolo fiduciario che, peraltro, nel caso di specie assumeva profili di speciale rilievo, stante le caratteristiche dell'azienda nella quale si è verificato.
Il licenziamento non può quindi che essere nuovamente confermato, anche in fase di legittimità.
Corte di cassazione testo sentenza numero 10842/2016