di Marina Crisafi - Si è concluso l'8 giugno scorso, il lungo e complesso iter del nuovo reato di negazionismo che è stato approvato in via definitiva dalla Camera con 237 voti a favore, 5 no e 102 astenuti.
Il provvedimento, diventato legge dello Stato, è composto da un articolo unico che modifica la legge Mancino (l. n. 654/1975), introducendo il nuovo reato, quale specifica aggravante rispetto ai delitti di discriminazione razziale e di stampo xenofobo.
Salutato con favore dalle comunità ebraiche italiane, quale "pagina storica" scritta dall'Italia che "dota il legislatore - ha commentato il presidente dell'Ucei, Renzo Gattegna, all'indomani dell'approvazione - di un nuovo fondamentale strumento nella lotta ai professionisti della menzogna tutelando al tempo stesso, con chiarezza, principi irrinunciabili quali la libertà di opinione e di ricerca", il ddl è stato avversato dalle opposizioni che hanno denunciato il pericolo di una norma ispirata a buoni principi ma che rischia di trasformarsi in un reato d'opinione con la previsione di pene molto severe.
Il provvedimento, di fatto, introduce un nuovo comma (il 3-bis) all'art. 3 della legge Mancino, che punisce con la reclusione fino a un anno e mezzo o con la multa fino 6mila euro chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull'odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi; ovvero, con la reclusione da 6 mesi a 4 anni, chi, in qualsiasi modo, istiga a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.
Il nuovo reato, invece, punisce con il carcere "da due a sei anni" la propaganda, l'istigazione o l'incitamento commessi in modo che derivi concreto pericolo di diffusione, quando gli stessi sono fondati "in tutto o in parte sulla negazione della Shoah, o dei crimini di genocidio, dei crimini contro l'umanità e dei crimini di guerra, come definiti dagli articoli 6, 7 e 8 dello Statuto della Corte penale internazionale, ratificato ai sensi della legge n. 232/1999".
La legge sul reato di negazionismo