di Valeria Zeppilli - In materia di colpa del custode, la Corte di Cassazione ha chiarito che in caso di caduta sulle scale, il danneggiato deve dimostrare il nesso causale tra la tua caduta e lo stato dei luoghi. In mancanza il custode non è tenuto a risarcire il danno.
Con la sentenza numero 12744/2016, depositata il 21 giugno e qui sotto allegata, la terza sezione civile della Corte di cassazione ha infatti ricordato che, se la cosa in custodia è di per sé statica e inerte e richiede che l'agire di chi la utilizza si unisca al suo modo d'essere, è necessario, per ottenere il risarcimento dei danni, che lo stato dei luoghi sia tale da rendere potenzialmente dannosa l'utilizzazione della stessa.
Solo una volta data la prova del nesso causale tra la cosa in custodia e il danno, diverrà del custode il compito di tentare di esonerarsi da responsabilità dimostrando l'eventuale caso fortuito.
Nel caso di caduta da una scala va quindi dimostrato che la stessa è scivolosa o presenta altre irregolarità.
La Corte precisa anche che il verbo "scivolare" non implica necessariamente che ad essere scivoloso sia il supporto, essendo ben possibile che la causa della caduta sia rinvenuta nella scivolosità delle scarpe.
Corte di cassazione testo sentenza numero 12744/2016