di Lucia Izzo - Le scuole sono pronte ad accogliere nuovamente tra i loro banchi gli avvocati, stavolta in veste di insegnanti, come stabilito dal protocollo d'intesa tra il Miur e il Consiglio Nazionale Forense (qui sotto allegato). Lo scopo è quello di favorire accordi tra gli istituti scolastici e i consigli degli ordini così da introdurre "nei percorsi formativi lezioni impartite gratuitamente dagli avvocati in tema di educazione alla cittadinanza e alla legalità" (per approfondimenti leggi: Avvocati insegnanti: si parte).
Fino alla fine di ottobre i Consigli degli Ordini degli Avvocati potranno aderire al summenzionato progetto d'intesa, il cui riferimento normativo è rintracciabile nella legge n. 107/2015: la riforma della Buona Scuola, intatti, intende favorire la realizzazione di progetti di alternanza scuola lavoro, in modo da "implementare la cultura della legalità attraverso percorsi formativi che combinino lo studio teorico con forme di apprendimento pratico svolte nel contesto professionale forense".
I concetti potranno essere veicolati attraverso differenti modalità e in base all'approccio del learning-by-doing con lezioni frontali, workshop, simulazioni, role play, panel di esperti, oratori a invito e brainstorming: questi gli strumenti con cui si intende promuovere la realizzazione di progetti di Alternanza Scuola Lavoro, anche per il tramite degli Ordini distrettuali e circondariali, al fine di rendere gli studenti in grado di acquisire conoscenze, abilità e competenze in merito al ruolo dell'avvocato nella società, sia nelle attività processuali che extragiudiziali.
Le disposizioni del Protocollo d'Intesa
Sono sette gli articoli del Protocollo d'Intesa con cui Miur e Consiglio Nazionale Forense intendono "promuovere la cultura della legalità nelle scuole di ogni ordine e grado attraverso l'approfondimento delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica, anche attraverso lo sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, di cui all'art. 1, comma 7, lettere d) ed e), della legge 13 luglio 2015, n. 107".
A tal fine verrà elaborato un Programma minimo comune per la realizzazione dei progetti di Alternanza Scuola Lavoro, anche mediante la elaborazione o la raccolta di idonei materiali illustrativi e divulgativi, cui dovrà fare riferimento ogni singola convenzione sottoscritta tra Ordine territoriale degli Avvocati e istituto scolastico.
Il piano triennale dell'offerta formativa predisposto da ogni singolo istituto scolastico ovvero il progetto di Alternanza Scuola Lavoro dovrà, ferma restando l'autonomia didattica ed organizzativa della scuola, prevedere lo svolgimento, per ogni anno scolastico, di moduli di orientamento della durata non inferiore a due ore ciascuno, sui temi dell'educazione alla cittadinanza e alla legalità. Tali moduli saranno svolti da avvocati individuati dall'ordine locale.
Ogni Ordine degli Avvocati si impegnerà a indicare gli avvocati iscritti all'albo ordinario per lo svolgimento dei percorsi formativi e a sostenere i costi di eventuali rimborsi delle spese vive sostenute in favore di coloro impegnati nella realizzazione di quanto oggetto della Convenzione.
Eventuali ulteriori costi, ivi compresi quelli per la copertura assicurativa del docente, ove l'istituto scolastico sia sprovvisto di una polizza assicurativa comprendente la copertura di esperti esterni, saranno sopportati dagli Ordini degli Avvocati che, in caso di necessità, potranno richiedere un contributo economico al Consiglio nazionale forense, che potrà concederlo previa adeguata valutazione della richiesta.
Come realizzare il progetto formativo: formazione e scadenze
È rimesso ai singoli COA e agli Istituti superiori circondariali l'accordo sulle modalità di svolgimento dei percorsi formativi. Per aderire al progetto, il Consiglio dell'Ordine dovrà registrarsi al Registro Nazionale per l'alternanza secondo quanto previsto dal sito scuolalavoro.registroimprese.it gestito da Unioncamere. Per ulteriori notizie il CNF risponderà per e-mail all'indirizzo progettoASL@cnf.it.
Quanto a programma e corsi di formazione, si dovrà fare riferimento al Consiglio nazionale forense: la Commissione CNF referente per i rapporti con la Corte Costituzionale si occuperà del programma, mentre i corsi di formazione si prevedono entro novembre con i referenti dei locali COA.
Protocollo d'Intesa CNF e MIUR