di Valeria Zeppilli - Il cd. decreto sicurezza, recentemente convertito in legge con il provvedimento qui sotto allegato, interviene in vario modo ad assicurare la tranquillità delle città.
Tra le novità più importanti c'è quella che prevede l'introduzione di telecamere di sorveglianza per combattere la criminalità.
Progetti di videosorveglianza
In particolare, con il nuovo intervento, si introduce la possibilità di installare dei sistemi di videosorveglianza cittadina a seguito di progetti che non saranno di competenza esclusiva dei Comuni ma potranno essere presentati anche dai privati.
Più nel dettaglio, la titolarità del potere di presentare progetti di sorveglianza è posta in capo ai seguenti soggetti:
- gli enti gestori di edilizia residenziale,
- gli amministratori di condominio,
- le imprese, anche individuali, dotate di almeno dieci impianti,
- le associazioni di categoria,
- i consorzi o i comitati comunque denominati costituiti fra imprese, professionisti o residenti.
Videosorveglianza privata
La nuova videosorveglianza privata avverrà attraverso dei sistemi tecnologicamente avanzati. Questi dovranno essere dotati di software di analisi video che consenta il monitoraggio attivo con invio di allarmi automatici a centrali delle forze di polizia o di istituti di vigilanza privata convenzionati.
Tuttavia, l'installazione sarà possibile solo se inserita tra le esigenze specifiche di "sicurezza urbana".
Incentivi
Per incentivare la nuova videosorveglianza il decreto sicurezza fa leva anche sulle detrazioni dall'IMU o dalla TASI che i Comuni potranno deliberare a partire dal 2018 in favore dei soggetti che assumono a proprio carico delle quote degli oneri di investimento, di manutenzione e di gestione dei sistemi tecnologicamente avanzati.
Legge di conversione d.l. sicurezza