di Gabriella Lax - Per il codice civile gli animali sono "beni mobili", ma la scienza già da tempo li ha classificati come esseri senzienti. Su questo tema si è discusso nei giorni scorsi all'università degli studi di Bari, nel corso del convegno "Animali nel codice civile: verso una nuova definizione legale?". L'iniziativa, promossa da Animal Law «intende sviluppare riflessioni su possibili sviluppi legislativi e rappresenta un utile approfondimento in particolare per magistrati, avvocati, medici veterinari, forze dell'ordine, guardie zoofile, criminologi, educatori, insegnanti, giornalisti, volontari di associazioni
per la tutela degli animali». Già il Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea, modificato nel 2007 dal Trattato di Lisbona, prevede all'art. 13 che gli animali vengano considerati "esseri senzienti". In Francia e in Germania sono state inserite nel codice civile delle norme che precisano che gli animali non sono cose, ma esseri senzienti. Fuori dall'Unione Europea, anche il codice civile elvetico prevede una norma simile. Il riconoscimento degli animali quali esseri senzienti è motivo di discussione in diversi paesi. La Nuova Zelanda con un emendamento ha riconosciuto giuridicamente gli animali come esseri senzienti. La nuova legge stabilisce che essi sono in grado di percepire e provare sensazioni, essendo dotati di sensi e sensibilità.Attualmente il nostro codice civile considera gli animali come oggetti (come un tavolo, una penna per intenderci nds). Il codice penale invece include reati che vedono gli animali come vittime nei "delitti contro il sentimento per gli animali". Il dibattito sulle "sentire" degli animali è rimasto schiacciato in un cerchio ristretto, mentre gli studiosi del diritto sono rimasti alle definizione romane degli animali come "res" cioè "cose", una definizione dalla quale non ci sono stati nemmeno blandi tentativi di discostarsi, forse per non scompaginare l'equilibrio rassicurante del sistema.
Animali, se fossero riconosciuti esseri senzienti
Certamente godrebbero di altra considerazione e trattamento nel sistema giuridico. Intanto sarebbero riconosciuti come soggetti e non più come oggetti. E le ripercussioni nel quotidiano non sarebbero indifferenti: basti pensare all'affidamento del cane o di altri animali domestici in caso di separazione o divorzio e ai casi di risarcimento del danno da morte dell'animale. Giudici e avvocati, oggi, hanno notevoli difficoltà, perché le norme previste per i beni mobili non sono facilmente applicabili agli animali e non ci sono "appigli" normativi per svincolarsi e trovare strade più al passo con i tempi.
Cosa ancora più importante, un cambiamento simile aprirebbe la strada al riconoscimento delle esigenze degli animali ben oltre i margini delle attuali normative sul benessere animale.
Il convegno in oggetto rappresenta la prima importante iniziativa in direzione di questo riconoscimento. A margine dell'incontro, sarà richiesta l'adesione volontaria dei presenti ad una lettera aperta rivolta al Parlamento per sollecitare un intervento legislativo per rendere il codice civile italiano al passo con i tempi. Il convegno ha ottenuto il patrocinio gratuito dell'Università degli Studi di Bari e del Comune di Bari.
Animal Law è un'associazione non-profit fondata a Bari da avvocati e altri professionisti e operante su tutto il territorio nazionale. Obiettivo di Animal Law è promuovere lo sviluppo e lo studio del diritto animale, diffondendo una cultura favorevole all'applicazione delle leggi esistenti e al recepimento dello sviluppo sociale e scientifico in materia. Per contribuire all'avanzamento della tutela legale degli animali, l'associazione realizza apposite iniziative informative per la cittadinanza, eventi formativi per i professionisti e progetti educativi nelle scuole.
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