Andare a vivere in una grande città può comportare vantaggi per un professionista ma c'è anche il rischio di dover pagare un maxi mantenimento alla ex moglie e ai figli se si è separati. È quanto emerge da una sentenza della Corte di Cassazione secondo cui la città è certamente fonte di maggiori guadagni. Esistono infatti "sviluppi prevedibili" per la carriera che giustificano in caso di separazione un aumento del mantenimento per la ex moglie e per i figli. La decisione è della prima sezione civile della Corte (sentenza n. 785/2012) che ha confermato la legittimità dell'aumento del mantenimento che un professionista dovrà pagare proprio per il fatto di essersi trasferito da un piccolo centro a una città più grande. Secondo la Suprema Corte, è corretta dunque la decisione dei giudici di merito che non solo avevano alzato il mantenimento in favore della ex moglie ma avevano anche disposto un assegno mensile per i figli di 5000 euro al mese. Inutilmente il professionista ha tentato di difendersi in Cassazione chiedendo di alleggerire il suo impegno economico. La Suprema Corte ha respinto il ricorso ribadendo che "lo spostamento da una piccola localita' ad una citta' piu' grande integra sviluppi prevedibili". Nella fattispecie peraltro la cassazione mette in evidenza un elemento di novità che poteva essere costituito dalla convivenza more uxorio della donna con un facoltoso avvocato. Il problema però è che di questo non è stata fornita alcuna prova.
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