MEDIAevo (n. 17) - Da Repubblica, edizione on line delle h.19:20 del 23 dicembre 2012, estrapolo un brano: "Un uomo è morto durante una battuta di caccia in provincia di Lodi. La vittima, il 31enne Marco Venturini, si trovava nelle campagne di Sant'Angelo Lodigiano in compagnia di un amico. Improvvisamente dal fucile del compagno di battuta è partito un colpo che lo ha raggiunto alla testa. Vani i soccorsi da parte del personale medico intervenuto sul luogo della disgrazia. Il cacciatore è morto poco dopo. I carabinieri di Lodi hanno avviato le indagini per stabilire con esattezza la dinamica dell'incidente mortale: il cacciatore che ha sparato sarà indagato con l'accusa di omicidio colposo".
"Si allunga così l'elenco delle vittime di quest'ultima stagione venatoria. La prima tragedia era avvenuta il 19 settembre scorso in provincia di Firenze: un uomo era inciampato in una radice e dal fucile che portava in spalla era partito un colpo che aveva raggiunto sotto l'ascella il figlio che era con lui. Lorenzo Cerbone, 32 anni, trasportato d'urgenza all' ospedale di Ponte a Niccheri era morto poco dopo. Il 20 ottobre aveva perso la vita sulle colline dell'Oltrepò pavese un ragazzo di 16 anni. In questo caso il giovane era stato raggiunto da un colpo sparato accidentalmente da un amico".
Il giorno dopo altra tragedia in provincia di Bergamo, dove un cacciatore di 64 anni è scivolato e cadendo ha fatto partire un colpo dal suo fucile che ha raggiunto il nipote di 25 anni. L' 8 novembre un altro cacciatore ha perso la vita durante una battuta di caccia al cinghiale a Marano sul Panaro, nel Modenese".
Potremmo continuare all'infinito: ha ancora senso consentire ciò per il profitto del primo produttore di armi sportivo-venatorie in Europa, il nostro Paese, l'Italia?
"Si allunga così l'elenco delle vittime di quest'ultima stagione venatoria. La prima tragedia era avvenuta il 19 settembre scorso in provincia di Firenze: un uomo era inciampato in una radice e dal fucile che portava in spalla era partito un colpo che aveva raggiunto sotto l'ascella il figlio che era con lui. Lorenzo Cerbone, 32 anni, trasportato d'urgenza all' ospedale di Ponte a Niccheri era morto poco dopo. Il 20 ottobre aveva perso la vita sulle colline dell'Oltrepò pavese un ragazzo di 16 anni. In questo caso il giovane era stato raggiunto da un colpo sparato accidentalmente da un amico".
Il giorno dopo altra tragedia in provincia di Bergamo, dove un cacciatore di 64 anni è scivolato e cadendo ha fatto partire un colpo dal suo fucile che ha raggiunto il nipote di 25 anni. L' 8 novembre un altro cacciatore ha perso la vita durante una battuta di caccia al cinghiale a Marano sul Panaro, nel Modenese".
Potremmo continuare all'infinito: ha ancora senso consentire ciò per il profitto del primo produttore di armi sportivo-venatorie in Europa, il nostro Paese, l'Italia?
Scrivi all'Avv. Paolo Storani
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Civilista e penalista, dedito in particolare
alla materia della responsabilità civile
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