di Marina Crisafi - Parte da oggi, 1° maggio, festa dei lavoratori, il via libera all'operazione "trasparenza" dell'Inps che permetterà agli italiani di conoscere il futuro assegno pensionistico.
Presentata ieri in conferenza stampa dal presidente dell'istituto Tito Boeri, tra le contestazioni dei lavoratori dell'Usb, contrari all'operazione che a loro detta costerebbe 50 milioni di euro, parte, infatti, oggi "La mia pensione", la famosa "busta arancione" da tempo annunciata e mai resa realtà.
Un'operazione che, secondo le rassicurazioni di Boeri, oltre ad essere "a costo zero", rappresenta un "atto dovuto" a tutti i lavoratori che doveva essere realizzato già 20 anni fa quando con la legge Dini si passò dal sistema retributivo al meno vantaggioso contributivo, ma le informazioni non furono diffuse, come affermato dal presidente Inps, "per ignavia di Stato" e "viltà" conseguente all'opportunismo politico.
Ma ora, dunque, l'Inps cambia rotta e garantisce massima trasparenza sulle informazioni relative al futuro trattamento previdenziale: un servizio che, ha dichiarato lo stesso Boeri, è un "dovere civico" nei riguardi dei cittadini e che partirà a "tappe", funzionando per lo più online, salvo una platea di soggetti che riceverà effettivamente la "busta" (non arancione però!) a casa.
Ecco come funziona l'operazione:
- Gli interessati
Per ora avranno accesso all'operazione trasparenza i lavoratori con meno di 40 anni, mentre da giugno la simulazione, si prevede, venga estesa ai 50-60enni per arrivare nel complesso a circa 18 milioni di lavoratori entro la fine dell'anno.
La platea che potrà accedere al "simulatore" sul sito dell'Inps sarà quindi, nell'immediato, quella degli iscritti al fondo lavoratori dipendenti, delle gestioni autonome e dei parasubordinati.
Nel 2016, il progetto sperimentale per il calcolo della pensione futura sarà esteso anche ai lavoratori domestici, agli agricoli e ai dipendenti pubblici, fino a coprire 23 milioni di posizioni.
- Come funziona
Tutto si svolgerà online, sul sito dell'Inps per chi è provvisto del codice Pin rilasciato dall'istituto.
I contribuenti (con almeno 5 anni di contributi), da oggi potranno accedere, dunque, al proprio "cassetto previdenziale" e simulare il calcolo della propria pensione.
L'applicazione funziona incrociando, in particolare, tre dati: l'estratto conto al momento attuale; la proiezione degli anni contributivi mancanti; il contesto (macroeconomico) delineato in base ai dati della ragioneria di Stato (il quale a sua volta è il frutto di 4 parametri: l'andamento economico, retributivo, il livello toccato dall'inflazione e l'aspettativa di vita).
Per chi non è in possesso del Pin assegnato dall'Inps, basterà seguire le procedure (illustrate online) per richiederlo e attendere i tempi necessari per la registrazione.
Nel frattempo, i lavoratori sprovvisti del codice (circa 3 milioni) riceveranno al proprio domicilio la famosa busta cartacea con una lettera dell'Inps.
- Obiettivi della sperimentazione
Oltre ad inserirsi pienamente in quel processo di trasparenza fortemente voluto dal presidente Boeri, la sperimentazione mira a rendere più consapevoli gli italiani della tutela previdenziale sulla quale potranno contare negli anni della vecchiaia.
Uno strumento di conoscenza che, auspica l'Inps, potrà avere inoltre ricadute positive, contribuendo a fare in modo che i lavoratori non percepiscano i contributi versati come una tassa ma come "una forma di risparmio forzosa".