Il dibattito politico che va in scena nei salotti televisivi ha raggiunto livelli 'inaccettabili'. A lanciare l'allarme e' la Corte di Cassazione in una sentenza di oggi nella quale invita i nostri politici a riappropriarsi del 'fair play' durante i dibattiti in tivu, ma anche in parlamento. 'Non di rado - scrive la Quinta sezione penale nella sentenza 32015 depositata oggi - si assiste anche in televisione ad inaccettabili scambi di contumelie tra personaggi che dovrebbero, invece, compiere pacatamente valutazioni, sia pure discordanti, per consentire al pubblico un approfondimento delle questioni trattate'. Simili livelli di dibattito, sottolinea piazza Cavour, non possono essere presi 'a metro per legittimare qualsiasi espressione anche in sede ove il confronto, sia pure aspro, dovrebbe essere caratterizzato da una correttezza e da un fair play tra le parti, che segna l'approdo ad una democrazia tranquilla e matura'. L'occasione per richiamare i nostri politici al 'fair play', alla Suprema Corte, viene offerto dal caso di un consigliere dell'opposizione del comune di Brogliano, nel vicentino, che si era rivolto al capogruppo di maggioranza e ai suoi compagni di partito sostenendo che questi avevano usato la politica per avere 'il portafoglio pieno'. Frase che la Suprema Corte, come gia' la Corte d'appello di Venezia, nel novembre 2005, ha ritenuto 'offensiva' ed estranea al diritto di critica in quanto volta a 'denigrare la persona dell'antagonista'.
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