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Responsabilità disciplinare per la pratica dimenticata sulla scrivania

Tribunale Civile di Roma, III Sez. Lavoro, Verbale di Conciliazione RG n. 25435/11 del 23.03.2012


DISCIPLINARE - Illegittima la sanzione disciplinare comminata al vicedirettore sanitario che non ha "lavorato" una pratica posata sulla sua scrivania. - Tribunale Civile di Roma, III Sez. Lavoro, Verbale di Conciliazione RG n. 25435/11 del 23.03.2012 - Prof. Mauro Di Fresco (maurodifresco@gmail.it) - La prassi adottata in alcuni uffici amministrativi, e, nel caso di specie, negli ospedali pubblici (ed anche nella Case di Cura private), non sempre può o deve essere valutata dal giudice come secundum legem. La prassi deve concertarsi con i principi generali del nostro ordinamento giuridico, e, soprattutto, con il tessuto inviolabile e irrinunciabile del diritto del lavoro. La vicenda che espongo trae origine da una prassi consolidata presso un grande ospedale romano che vincolava i vicedirettori sanitari a sbrigare le pratiche amministrative che venivano semplicemente posate sulla loro scrivania. Tale modus operandi ha causato, nel corso del tempo, diversi disservizi perché tra la confusione delle pile di fascicoli presenti sulle scrivanie, era facile che qualche pratica si smarrisse. Difatti, nel periodo in cui il medico stava fruendo del congedo parentale, il direttore sanitario gli ha assegnato, di fatto, la pianificazione della chiusura temporanea di un servizio TAC, posando semplicemente il carteggio sulla sua scrivania. A distanza di quasi un anno il servizio è stato temporaneamente chiuso ma il vicedirettore non ne aveva informato l'utenza prenotata per cui diversi pazienti si sono presentati presso il servizio per effettuare la TAC (magari prenotata mesi prima). Tale disservizio è stato sanzionato con una sospensione dal servizio e dalla retribuzione per due giorni ma, esposte le ragioni di fatto e di diritto della vicenda, il tribunale ha accolto la tesi che ho esposto ... Data: 04/06/2012 10:05:00
Autore: Mauro Di Fresco