Con le guide ministeriali appalti 'socialmente corretti'
Uno dei grandi problemi nel mondo industriale, molto sentito negli ultimi anni, è indubbiamente quello dello sfruttamento di lavoro minorile o del lavoro in condizioni umanamente inaccettabili. Ad aggiungere un tassello nella lotta mondiale a queste piaghe interviene anche in nostro Ministero dell'ambiente, con il decreto del 6 giugno 2012, ha adottato la Guida per l'integrazione degli aspetti sociali negli appalti pubblici (G.U. n. 159 del 10/7/2012). Il testo è stato elaborato sulla base del "Piano d'azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione", (PAN GPP) adottato con il decreto interministeriale del 11 aprile 2008, a sua volta previsto dalla L. 296/06.Scopo della guida è quello di fornire indicazioni sulle modalità, dal punto di vista sociale appunto, di acquisto di beni, servizi o per l'esecuzione stessa di lavori destinati alla PubbIica amministrazione. Un passo verso il rispetto dei diritti umani molto importante, che renderà la vita molto dura a settori notoriamente poco "disciplinati" in tal senso: industrie del tessile-abbigliamento e dell'agroalimentare in prima linea.Troppo spesso la cronaca ci ha mostrato immagini di laboratori-lager in cui gli operai, spesso anche minori, erano costretti a lavorare per interminabili ore, senza identità e senza diritti. Oppure i braccianti stagionali impiegati nella raccolta di verdura e frutta, costretti a lavorare a condizioni economiche ai limiti della schiavitù. Combattere questo sfruttamento, partendo proprio da casa nostra, è un passo molto significativo e obbligatorio per qualsiasi paese voglia definirsi civile. Ancora più giusto partire dalla res pulica, per dare a tutti il bon esempio. Data: 29/07/2012 09:00:00
Autore: Barbara LG Sordi