Contestazione? Non un diritto per tutti
In questo periodo i giornali sono ovviamente pieni di gran pagine su spread e possibili manovre anti-scudo, crollo della Borsa, revisione della legge elettorale, Ilva; insomma le solite amenità che contraddistinguono il nostro panorama socio-politico-economico. Così tanto che la notizia era quasi passata in sordina, poche righe spese per un episodio assolutamente inaccettabile, almeno in questo millennio, per chiunque abbia buon senso e (qui viene il difficile) sense of humor (all'inglese, scusate, ma ci sono le Olimpiadi a Londra). Dopo pochi giorni, grazie anche al web e YouTube, la notizia ha fatto il giro del mondo e destato non poco interesse: tre ragazze (che insieme compongono il gruppo punk delle Pussy Riot) sono state arrestate per aver cantato un brano, contenente versi contro Putin e la chiesa ortodossa. Location: la chiesa di Cristo Salvatore a Mosca.
Le tre a vederle in foto sembrano tutto fuorché ribelli e pericolose, al punto da meritarsi gli arresti immediati e il divieto di vedere le rispettive famiglie da febbraio. Inoltre durante l'esibizione non mostravano più carne di un chierichetto, nulla di così sconvolgente tanto che la stessa polizia le aveva lasciate andare. Ma le parole "Madonna, caccia via Putin", invitandola anche a diventare femminista, non sono molto piaciute al patriarca Kirill che ha pensato bene di avvisare l'amico Putin. Il quale da bravo mitomane ha ben pensato di farle arrestare e spedire in giudizio di fronte al suo giudice di fiducia, Marina Syrova, che già lo aveva aiutato non poco a sbarazzarsi di un magnate del petrolio non gradito al potere. L'accusa: aver inneggiato all'odio religioso. Ora, nemmeno il nostro ex-premier è mai arrivato a tanto, mitomane sì, gran maneggione pure, ma non mi risulta che abbia mai accusato un concorrente politico o economico di essere blasfemo. Ed Elisabetta d'Inghilterra? Cosa dovrebbe dire colei che ha ispirato tutto il movimento punk delle origini?
Credo che ormai anche nel nostro cattolicissimo paese la tolleranza, soprattutto nei confronti di artisti, sia ad un livello superiore. Almeno in qualcosa possiamo vantare di avere una marcia in più. Il fatto è che il processo si sta svolgendo in maniera da infrangere qualsiasi forma di rispetto per i diritti umani, roba da Amnesty International (che infatti si è già mobilitata): oltre a non poter vedere i figli le tre subiscono ore e ore di udienza senza poter mangiare nulla. E rischiano anche sette anni di carcere.Vi pare possibile che in un paese ormai tra i più ricchi del mondo, aperti e disinibiti spesso più di noi possano succedere ancora episodi simili? Un'idea l'avrei. Perché non mandarci qui le Pussy Riot e in cambio dar loro un po' di nostri politici corrotti? Data: 04/08/2012 10:00:00
Autore: Barbara LG Sordi