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Vacanze 2.0? Ridateci le nostre vecchie vacanze!



PENSIERI DIETRO GLI OCCHIALI DA SOLE (pensieri semiseri sotto il solleone)
Guardiamoci in faccia e domandiamoci: quando siamo entrati l'ultima volta in un'agenzia di viaggi, anche solo per un biglietto aereo? Anni? Per la maggior parte di noi anche un decennio. E non perché la signorina dell'agenzia ci facesse snervare con le sue interminabili telefonate, per verificare la disponibilità dell'ultimo posto per il tal volo o la tal settimana in villaggio, no e poi no, lo giuriamo. Ma solo perché esiste da tempo un'alternativa a tale perdita i tempo: i viaggi e i voli venduti sul web. Ormai è più che evidente come il mercato dei tour operator stia cambiando radicalmente, per via dell'avvento del turismo 2.0..

Il turismo su internet, selezionato o comprato (o entrambe le cose), è ormai quasi più radicato della tradizionale visita all'agenzia di viaggi, che generalmente si riserva per vacanze speciali: viaggi di nozze o verso mete stratosfericamente lontane. Per tutto il resto il web è la soluzione certamente più veloce e apparentemente più economica. Basta cataloghi patinati e fintissimi, in cui anche i porta bagagli sembrano modelli di Vogue, e dove le camere paiono uscite da un restyling ad opera di Philippe Stark; su internet le foto sono genuine, sono scatti di vacanze realmente effettuate. O almeno così dovrebbe essere, ma non sempre purtroppo si rivelano tali. Spesso anche le immagini postate sono photoshoppate abilmente per creare trappole "acchiappaturisti". Così come i commenti, entusiastici o negativi che siano, spesso sono finti; possono essere stati scritti da copywriter che si fingono turisti o dai concorrenti stessi, per rendere difficile la vita di chi magari lavora meglio (ed è più a buon mercato).

Persino la correttezza e la veridicità di un sito popolarissimo come Trip Advisor sono state messe in discussione. E qui si tratta del "consigliere di viaggi" più internazionale ed aggiornato, consultato da milioni di viaggiatori prima di pianificare un qualsiasi pernottamento o cena, o persino una visita ad una certa attrazione turistica; non di un blog qualsiasi. Bene, proprio in questi giorni è saltato fuori che forse gran parte dei giudizi postati da turisti "benefattori" (perché così preoccupati dell'altrui benessere da inserire recensioni di una elaborazione -e lungaggine- spesso eccessiva) possano esse falsi. Peggio ancora molti potrebbero essere giudizi comprati tout court da gestori di hotel o ristoranti, non tanto perché senza scrupoli, ma perché realmente ricattati. Si parla addirittura di una società che in cambio di forniture (di ciabatte!) garantiva un giudizio più che positivo all'albergo che le acquistava; no ciabatte no stellette! Quindi a questo punto è lecito mettere in forte dubbio quasi tutti i giudizi, stelle vere o false? Converrà o meno scegliere un bed&breakfast descritto come "tanto carino, confortevole e vicino al centro" ? Una volta accettata la sfida la controprova della veridicità (oltre al proprio personale giudizio, che prima di internet era la base di partenza delle nostre scelte) sarà la presenza di ciabatte sospette. Siete avvisati!

Un'altra grossa trappola possono nasconderla i voli low-cost. Io ne ho presi parecchi e quasi tutte le volte mi è toccato tirar fuori soldi extra per poter spedire bagagli (sbaglio io perché ho sempre dato per scontata la possibilità di spedirne almeno un pezzo), per potermi scegliere un posto decente (fondamentale per una claustrofobica come me!), per mangiarmi una qualsiasi schifezza "passatempo" e "passafifa" (e fate molta attenzione, che una scatoletta di noccioline vi può costare quanto un'aragosta servita in un ristorante di haute-cuisine). Tra poco sono certa dovremo pagare anche per usare le scale mobili e il tapis roulant. Non che poi i charter fantomatici venduti in agenzia siano da meno. Anni fa ne comprai uno per e da Londra, che sto ancora aspettando!

Insomma vacanze 2.0 o tradizionali che siano, non fatevi bidonare. Ricordatevi che c'é spesso la possibilità di far ricorso legale e farsi rimborsare di quel che si è speso per il soggiorno. Oltre che a poter chiedere anche i danni morali per essere stati stressati, invece che rigenerati, dalla tanto attesa vacanza.

Per quel che mi riguarda forse tornerò ad attendere ore per la verifica della disponibilità dell'ultimo posto per quel viaggio indimenticabile, in un villaggio da sogno!

Data: 25/08/2012 09:00:00
Autore: Barbara LG Sordi