E dopo le bolle che si tasserà?
C'è grande fermento, e grande polemica, attorno a quella che per molti potrebbe essere l'ennesima tassa insulsa rifilata a noi italiani: la tassa sulle bibite gassate . Premettendo che non ne sono una grande fan, non trovo così sconvolgente aumentare di qualche centesimo questi concentrati di zuccheri e coloranti che spesse volte sostituiscono la sana e, questa sì indubbiamente, necessaria acqua. Il loro costo varia già da che siano acquistate al supermercato o in un bar, dove le si pagano anche tre volte tanto. Perché allora indignarsi tanto? Se si possono già spendere per una lattina il triplo del valore che le viene attribuito sugli scaffali, non si può spendere pochi centesimi di euro in più?
Diventerà un lusso per pochi? Ma che stiamo scherzando! Non si parla di un raddoppio di costi. È un abuso nei confronti di noi cittadini? Scusate, io mi indigno molto di più per ben altre forme di sopruso, dall'aumento dell'ex-Ici (Imu) a quello dei mezzi pubblici o del carburante (addirittura raddoppiato nel giro di pochi anni). Certo le prime due dipenderanno anche dai Comuni, mi fate notare giustamente voi, ma dietro c'è sempre la manina del nostro Governo che, taglia qui e taglia lì, alla fine porta a queste conseguenze. Che poi sono veramente così terribili e inaccettabili, come declamato dal redivivo Cirino Pomicino o dal semprevivo Maurizio Gasparri? Non mi risulta che in passato abbiano avuto tante remore nel votare "pro" a provvedimenti ben più vergognosi. È una lesione della nostra libertà di consumatori? No, dico, i signori (come il presidente di Mineracqua Ettore Fortuna) dove vivono? Io, ogni volta che vado al ristorante o al supermercato mi sento pesantemente presa per i fondelli. Non sarà certo questo aumento a modificare così radicalmente il mio conto bancario a fine mese (che è sempre e comunque sul versante rosso).
L'unica cosa su cui non mi trovo troppo d'accordo è la motivazione addotta dal Ministro Renato Balduzzi, cioè che la tassa sarebbe un "bonus" per la nostra salute, soprattutto quella dei nostri figli più cicciotelli. Suona un po' troppo buonista e pare celare solo opportunismo. Ma come, il Governo che si preoccupa tutto d'un tratto così amorevolmente del nostro girovita e della nostra longevità? Ma non è proprio il tabacco una delle Manifatture dello Stato più redditizie? Perché non smettere di commerciare in quella che è una delle cause principali di decessi, per malattie cardiocircolatorie o tumori? Ma questa è un'altra storia, torniamo alle nostre gazzose.
Per carità forse qualche centinaia di migliaia di povere famiglie rinuncerà a mettere in tavola aranciate & co., salvando così la linea e la salute dei propri eredi. Ma per tutte le altre, con tenori di vita assolutamente nella norma? Scommetto che le abitudini non cambieranno di molto, proprio perché non sarà necessario essere nababbi per accedere a cotali beni di consumo. Per poter cambiare radicalmente le cattive abitudini servono azioni ben più drastiche , pensiamo al fumo. Gli aumenti non hanno certo reso meno vendute le "bionde"; il divieto di fumo nei locali pubblici è servito assai di più allo scopo. Forse bisognerebbe prendere la via dell'Australia, che tout court ha deciso di vietare il fumo a tutti i nati dopo il 2000. A breve schiere di adolescenti potrebbero diventare fuorilegge , mentre attorno a loro le generazioni più datate potranno fumare liberamente! Chissà che tra qualche anno non facciano lo stesso con i cibi e le bevande proibite.
E poi il fine ultimo della tassazione è nobile : sostenere le famiglie italiane più indigenti nei livelli minimi assistenziali (forse proprio quelle che rinunceranno alla Coca Cola e quindi già ci guadagneranno in salute), così come destinare risorse per la non autosufficienza. Insomma potrebbero circa 250 milioni (le cifre sono stimate, e andrebbero all'aria se la tassa sortisse realmente il suo scopo!), pochi per politici come Ignazio Marino (che giustamente propone di implementarla con la rinuncia ad investire in armamenti), meglio di nulla per tutti noi "tasse-paganti".
Mi sembra il solito "much ado about nothing", molto rumore per nulla, di shakesperiana memoria; come già citava l'Avv. Storani nel suo "Mezzi di DISTRAZIONE DI MASSA: fa caldo in estate"si creano "casi" (caldo, traffico, ecc) per evitare di far parlare (e riflettere, soprattutto) di cose ben più vergognose ( leggi: tagli alla sanità, tagli alla scuola).
Il Governo avrebbe potuto dire le cose come stanno: servono soldi per finanziare progetti di carattere sanitario (o quel che è) e l'unica via per poterli avere è aumentare di un pochino il costo di alcuni beni di consumo. Scusateci. Leggetela però in modo positivo: meno gas meno calorie= prova bikini superata per la prossima estate!"
Data: 28/08/2012 09:30:00Autore: Barbara LG Sordi