Requisiti del potere di autotutela della Pubblica Amministrazione
Soggettoattivo titolare di tale potere è la stessa Pubblica Amministrazioneche ha provveduto ad emanare l'atto. Gli atti generati in via diautotutela sono recettizi:occorre cioè portare gli stessi a conoscenza delle contropartiinteressate affinchè guadagnino piena efficacia. A seconda del tipodi vizio dell'atto (formale o sostanziale) e del suo intervento(originario o successivo) la giurisprudenza ha classificato. Adesempio, si ha annullamento d'ufficio dell'atto viziato in origineprontamente ritirato, oppure decadenza di quelli che al contrariorisultano solo successivamente viziati.
Giurisprudenza recente(Consiglio di Stato, sentenza n. 6507 del 18 Dicembre 2012) hatuttavia stabilito che il potere di autotutela deve essere esercitatoin presenza di determinati presupposti. In particolare l'impiego diquesta facoltà (ad esempio per mezzo di una sospensione temporaneadell'efficacia) deve essere giustificato dalla necessità sorta incapo alla pubblica amministrazione di effettuare approfonditaattività istruttoria, consentire l'esperimento di ispezioni everifiche funzionali ad assumere la decisione finale di mantenimentoo di eliminazione dell'atto dall'ordinamento. Stabilisce il SupremoConsiglio che, al fine della sua attivazione, debbano sussistere“gravi ragioni, cioè circostanze tali da rendere quanto menoinopportuno che un provvedimento emanato, non inficiato da vizimacroscopici o facilmente riconoscibili, continui a svolgere i proprieffetti per evitare che questi possano definitivamente alteraree compromettere ilsubstrato fattuale sulquale incide”.
L'impiegodel termine “gravi motivi” implica inoltre il riferimento adaltri fondamentali principi del nostro ordinamento regolanti l'azioneamministrativa: l'adeguatezzae la proporzionalitàdella sua opera. Un atto è adeguato se idoneo al perseguimentodell'obiettivo preposto; è proporzionale se, raggiungendo lo scopo,incide il meno possibile sulla sfera dei privati, o comunque comportiun sacrificio dei singoli ancorato alle esigenze del caso concreto.Senza tralasciare, infine, l'obbligo generale in capo alla PubblicaAmministrazione di motivarein modo succinto i propri atti, siano essi di sospensione,mantenimento o di ritiro.
Autore: Licia Albertazzi