Certificato camerale vs scritture contabili: forza probatoria e principio di pubblicità
di Licia Albertazzi - CassazioneCivile, sentenza n. 7688 del 27 Marzo 2013
Le scritture contabilitenute dalla società fungono da prova più forte rispettoalla produzione di certificato camerale attestante la perdita diqualità di socio?
Interviene sul punto laCassazione sottolineando come, nel caso prevalesse la seconda tesi,si correrebbe il rischio che il reddito societario venga imputato nona chi sia effettivamente socio ma a chi, semplicemente, venisseindicato come tale dalla società. Nel nostro ordinamento vige ilprincipio della pubblicità societaria;inoltre, nelle società in nome collettivo i redditi sonoimputati al contribuente che rivesta la qualità di socio almomento dell'approvazione del rendiconto. La perdita dellaqualità di socio, per legge (art. 2300 c.c.) deve essere iscrittanel registro delle imprese a pena di inopponibilità verso i terzi,salvo provare che questi ne fossero a conoscenza. Tale iscrizionegenera effetti di pubblicità dichiarativa nei confronti dei terzi,compresa la pubblica amministrazione.
La Suprema Corte cassacosì la decisione del giudice di merito indicando su quali criterilo stesso debba basare la propria decisione.
Data: 07/04/2013 09:30:00Autore: Licia Albertazzi