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Cassazione, non solo l'evento lesivo: il vicino danneggiato deve provare il pregiudizio subito dal confinante



di Licia Albertazzi - Corte di CassazioneCivile, sezione seconda, sentenza n. 7752 del 27 Marzo 2013.
Il codice civile dedicaspazio alla regolamentazione della proprietà e, nella specie, deirapporti di vicinato. In particolare agli artt. 869 - 907 essodetta norme in merito alle distanze da rispettare, alla posizione diluci e finestre e in generale positivizza tutte le regole necessarieal mantenimento del buon vicinato finalizzato alla tutela della sferaprivata e dell'ordine pubblico. Nello specifico l'art. 872 èdedicato ai comportamenti posti in atto in violazione delle normeedilizie ed urbanistiche.

Nella sentenza in oggettola Suprema Corte interviene per definire quali siano gli oneriprobatori processuali a carico del soggetto che, leso nei propridiritti – nel caso di specie il vicino confinante avrebbeprovveduto ad eseguire opere di sopraelevazione della propriaabitazione - intenda promuovere azione di risarcimento del danno. LaCorte afferma che, per ottenere il ristoro del danno subito, l'attorenon debba soltanto provare la sussistenza del comportamentolesivo; ma deve provare altresì come lo stesso sia stato idoneoa pregiudicare il proprio diritto soggettivo, cioè l'amenità,la quiete, la comodità e la tranquillità della propria abitazione.

Non basta cioè soltanto dimostrare che il vicino ha compiuto attiillegittimi, ponendo in essere una sopraelevazione non autorizzata edin contrasto con l'urbanistica del loco ma che tale comportamento siacollegato alla lesione subita; nonché provare concretamente l'entitàdi tale danno.

Data: 17/04/2013 10:40:00
Autore: Licia Albertazzi