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Lex & the City - pensieri leggeri politicamente (s)corretti - episodio 41

L'incontro tra Letta e i vertici della UE a Bruxelles si ripromette un ennesimo impegno da parte del nostro Governo a rispettare gli standard economici imposti dalle normative comunitarie.

Per una volta però potrebbero essere delle richieste tutte a nostro favore, per aiutare in concreto noi cittadini italiani (e comunitari, of course!) a superare a testa alta questo difficile momento di crisi.

Nell'agenda del nostro Governo dovrebbero comparire impegni serrati su vari punti, che non sono un fiore all'occhiello per il nostro paese: lavoro, banche, tassazione dei beni, servizi sociali. Un blocco di parole che al momento ci fa abbastanza rabbrividire.

L'UE ci ha sì promossi dal nostro stato di pericolo pubblico, chiudendo la procedura di deficit eccessivo (Edp) in cui l'Italia è incappata nel 2009 (attenzione alla data) per eccessivo dispendio di denaro pubblico, ma ci tiene sotto sotto controllo.Il nostro deficit si trova infatti ora a quota 2,9% del Pil, e Letta ha promesso di mantenerlo al di sotto del 3%, ma il nostro debito pubblico fa realmente impressione: è a quota 132% del Pil.Un dato che inquieta Merkel/ Draghi &co. ma che dovrebbe inquietare soprattutto noi cittadini.

Per la UE la ricetta vincente è quella di colmare il debito e di rilanciare la competitività in ambito produttivo. Non che ci dica nulla di nuovo, è da tempo che qualsiasi persona sana di mente lo va dicendo, ma con la benedizione di Bruxelles possiamo avere qualche speranza in più per poter essere ascoltati.

Insomma, più che prendere a cuore le solite leggi ad personam (ogni riferimento alla polemica di riforma giudiziaria è non casualmente voluta), il nostro Governo si deve impegnare a varare riforme concrete che permettano tagli (nel comparto politico soprattutto) e finanziamenti mirati a poter investire sul futuro (istruzione e lavoro in testa). Solo così uno Stato, non solo l'Italia, può sperare di risollevarsi.

Nella lista delle priorità del nostro Governo dovrà dunque comparire una nuova spending review, in cui non si vada a colpire le fasce più deboli.La UE chiede di non aggravare assolutamente i costi e la tassazione del lavoro, optando invece per soluzioni sempre più alleggerite, così da agevolare il sistema lavoro.Unico neo per la UE è lo slittamento dei pagamenti dell'IMU, un campo minato da noi. La sospensione dell'Edp ci è stata concessa solo perché non è ancora definitiva questa soluzione.

IMU a parte la UE ci bacchetta anche per il sistema amministrativo e burocratico, che deve essere "alleggerito" (per contenere i costi) necessariamente, rafforzando per contro il sistema legale. I processi civili dovranno essere snelliti per rendere più celeri le tempistiche, così si dovranno agevolare le regolamentazioni per la creazione di nuove imprese. Linfa nuova per il mondo del lavoro. Da non trascurare anche la piaga della corruzione, non ancora affrontata in maniera efficace.

Altra nota dolente sono le banche, alle quali si richiede maggiore trasparenza e una gestione più accorta, per evitare casi simil-Monte dei Paschi.La crescita nel mondo del lavoro deve essere aiutata grazie a minori disincentivi sull'occupazione e la creazione di più uffici di collocamento. Oltre che di maggiori servizi extrascolastici, così da poter aiutare gli adulti che un lavoro già ce l'hanno, ma rischiano di perderlo causa figli.Anche la scuola è un settore troppo debole, come dimostra la piaga in aumento dell'abbandono degli studi. E da non trascurare pure il comparto dei servizi di pubblica utilità, come i mezzi di trasporto e l'energia.

Ora Letta può iniziare il suo lavoro, che come promesso ci porterà fuori dalla crisi. Buon lavoro! Data: 30/05/2013 11:00:00
Autore: Barbara LG Sordi