Cassazione: limiti legali all'obbligazione alimentare tra fratelli e sorelle
di Marco Massavelli - Corte di Cassazione Civile, sezione I, sentenza n. 15397 del 19 Giugno2013. L'obbligazionealimentare tra fratelli e sorelle costituisce ipotesi secondaria e limitata,atteso che tale circostanza incide, ai sensi dell'art. 439 c.c, solosull'entità dell'obbligazione alimentare, non sulla sua sussistenza. E' ilprincipio sancito dalla Corte di Cassazione, con la sentenza in commento.L'articolo 439, comma 1, codice civile, infatti, rubricato “Misura deglialimenti tra fratelli e sorelle”, stabilisce che “Tra fratelli e sorelle gli alimenti sono dovuti nella misura dellostretto necessario”.
Il caso ha vistocontrapposti una sorella vissuta per quarant'anni nella casa del fratello,occupandosi delle faccende domestiche: terminata la convivenza,indipendentemente dalle motivazioni da valutare, la sorella chiedeva dicondannare il fratello all'obbligazione alimentare, trovandosi in unasituazione di stato di bisogno, in quanto incapace di provvedere al propriomantenimento con i proventi di una attività lavorativa. La circostanza che lapretesa alimentare sia rivolta nei confronti di un fratello non comporta la suainfondatezza, ma solo la determinazione del relativo importo nella misura dellostretto necessario, ai sensi dell'art. 439 c.c. “Sono irrilevanti le capacità deambulatorie ai fini della valutazionedell'idoneità al lavoro della ricorrente, e attesa l'equivocità della circostanza quale base della presunzione didisponibilità di somme sufficienti al proprio mantenimento da parte dellaricorrente”.
Data: 01/07/2013 09:40:00Autore: C.G.