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Dall' Imu alla Service Tax... ma qualcosa cambierà?



PENSIERI DIETRO GLI OCCHIALI DA SOLE (pensieri semiseri sotto il solleone). STAGIONE 2.

Mentre quasi tutta l'Italia vacanziera è stata alle prese con pranzi, o cene, di ferragosto, i Comuni stanno lavorando alacremente per riservarci qualche sorpresa al nostro rientro.Un rientro che potrebbe essere meno amaro per molti proprietari di immobili, ma in egual misura meno dolce per gli inquilini.La sorpresa potrebbe essere una nuova tassa, che dovrebbe sostituire l'Imu, e di cui si attende conferma entro fine agosto (scadenza per il governo per presentare una decisione in merito all'Imposta Municipale Unica). Una tassa che racchiuderebbe persino più voci della sua genitrice e che dovrebbe chiamarsi Service Tax.

Il nome ovviamente racchiude il significato della papabile tassa, e cioè che si tratterà di una macro tassa che includerà i principali servizi legati all'immobile, e a tutto ciò che lo circonda: dall'illuminazione e manutenzione della strada alla raccolta dei rifiuti (forse però la neonata Tares sarà esclusa). Eppure questa tassa, nonostante l'elenco infinito di voci, non dovrebbe costarci più dell'Imu (se appunto non includerà l Tares); anzi potremmo risparmiare la metà della cifra precedentemente sborsata. Non male come soluzione allo stato di limbo in cui è stata parcheggiata l'odiata imposta.

Ma poi siamo così certi che questa nuova tassa non finirà col farci piangere? In fondo è più che lecito essere leggermente scettici, ma proprio leggerissimamente, alla notizia di una riduzione di tasse. Roba che a noi italiani, ormai, pare pura propaganda elettorale (rammentiamo ai lettori che il nostro Governo è a scadenza programmata, quindi presto dovrebbe "svaporare" alla velocità della luce, o perlomeno prima del tempo impiegato a formarsi), buona solo a creare speranze false. Speriamo questa volta di sbagliarci.

Qualcuno certamente finirà col piangere. La tassa, infatti, sarà sì diminuita per i proprietari di immobili ma sarà introdotta ex novo per gli affittuari. Una categoria decisamente consistente che andrà così a pareggiare le mancate o ridotte entrate dei primi, e che di certo non gradirà la novità. Il Governo però pare averla pensata bene, visto che la crisi ha portato una diminuzione negli acquisti di case ed un aumento consistente di affitti.Quindi perché non approfittare di questo nuovo panorama nel mattone? Peccato però che questa decisione porterà, a mio avviso, una duplice problematica. Innanzitutto potrebbe rivelarsi l'ennesimo flop fiscale (vi ricordate la tassa sulle barche?), perché gran parte degli affitti in Italia sono irregolari, e pertanto non creeranno entrate per i Comuni. Rammentiamo comunque che lo Stato ha da tempo ingaggiato una lotta senza esclusione di colpi agli affitti in nero, a mezzo di formulari (!) che gli studenti fuori sede dovrebbero compilare e rispedire alle Entrate. Bene. Peccato che questa sia solo una piccola parte di un grande business, che include immigrati clandestini o poveri cristi dai lavori autonomi o senza busta paga. In seconda istanza potrebbe scatenare reazioni riottose (magari!) e proteste, ed alimentare ulteriormente il mercato dell'affitto in nero per aggirare almeno una tra le molteplici tasse che ci affliggono.

In attesa che agosto finisca e le nostre ferie con lui, confidiamo che Governo (e Comuni di rimando) possano prendere sagge decisioni. Che non ci rendano l'Autunno amaro. Data: 20/08/2013 11:30:00
Autore: Barbara LG Sordi