Tra l'Austerity UE e la Legge di Stabilità
Dott.Roberto Paternicò. La Commissione Ue dice all'Italia che la bozza di legge di Stabilità «evidenzia progressi limitati». Non si notano le riforme strutturali raccomandate dal Consiglio europeo. Non vengono, quindi, rispettate le regole sul deficit contenute nel Patto di stabilità, con ampio rischio di sforamento dei parametri. L'Italia deve impegnarsi, nel medio termine, riducendo il debito l'anno prossimo per un aggiustamento strutturale di almeno 0,5% del Pil». Importante è l'attuazione della cd. spending review per la riduzione del debito. L'Italia risponde che la UE non ha tenuto conto dei provvedimenti annunciati dal governo anche se non ancora inseriti nella “bozza” della Legge di stabilità. A fronte, poi, della richiesta italiana di maggior flessibilità sugli investimenti, la Commissione non ha concesso il “bonus” perché il debito è troppo alto. Nesso tra debito pubblico e crescita oppure no? L'amletico dubbio su cui economisti ed accademici polemizzano, mentre i mercati che non rappresentano una scienza esatta non seguono ideologie o formule prefissate. Vi sono richieste diverse: una maggiore crescita, una maggiore solidarietà ed una minore austerità che non si accordano con il pensiero di chi sostiene che l'indebitamento influisce sulla crescita. Non esiste una certezza scientifica ne una formula matematica che possa controllare l'economia. Ma l'Italia che fa?
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Data: 25/11/2013 11:30:00
Autore: Dott. Roberto Paternicò