Circolo privato o pubblico esercizio?
di Luigi Del Giudice - Il tesseramento effettuatocontestualmente all'ingresso nel circolo, rappresenta in sostanza un escamotageper consentire l'accesso ad una indistinta generalità di soggetti i quali, per il solo fatto di averriempito un modulo di iscrizione e pagato una somma in danaro, ottenendo cosìuna sorta di tessera provvisoria, vengono ammessi all'immediata fruizione deiservizi riservati ai soci.
E' quantosostiene Tribunale Amministrativo Regionale per la Emilia Romagna, che con sentenzadel 02/12/2013 ritiene legittima la sospensione dell'attività per 3 giorniapplicata al Circolo privo dell'autorizzazione per la somministrazione dialimenti e bevande di cui alla L.R. 14/03, dell'autorizzazione di cui all'art.68 del TULPS per l'attività di pubblico spettacolo, nonché della licenza diagibilità di cui all'art. 80 del TULPS.
Si tratta,precisa il Tar, di una modalità aperta di acquisizione delle iscrizioni che contraddice il regime derogatorio di cuigodono i circoli privati rispetto ai pubblici esercizi, dato che ilpresupposto legittimante tale regime è dato dalla limitatezza dei soggettititolati a fruire delle somministrazioni erogate nell'ambito di luoghi non giàaperti al pubblico, ma aventi la stessa tutela accordata al privato domicilio(cfr. TAR Lombardia, Milano, Sez. IV, 14 luglio 2011, n. 1890).
Inoltre, sea tale carattere aperto dell'ente si accompagna l'immediata possibilità diconsumo nei locali di cibi e di bevande o di partecipare ad attività di intrattenimento,il centro privato non può più ritenersi luogo di privata riunione, avendo intal modo perso un essenziale tratto distintivo rispetto al pubblico esercizio.
Dott. Luigi DelGiudice
Data: 06/12/2013 12:00:00Autore: Luigi Del Giudice