Governo francese e prostituzione
Avv. Gabriella Filippone - Continua il dibattito che sta dividendo la Francia da circa un paio di mesi: proteste e manifestazioni di intellettuali, artisti e prostitute.
Tutto dopo che il Parlamento francese ha approvato una legge che punisce con 1.500 euro di multa “chi richiede prestazioni sessuali a pagamento”.
I clienti delle prostitute, se poi sono recidivi, rischiano di sborsare fino a 3.750 euro.
“Un po' troppo per una scopata”, è stato il commento del filosofo Bernard Henry Levy, che come molti intellettuali, si è schierato contro la legge che rischia di porre fine alla prostituzione in Francia. Contraria anche Catherine Deneuve, la bellissima di “Bella di giorno”, film in cui interpretava il ruolo di una prostituta.
Il modello, per il governo di Francois Holland, sarebbe quello scandinavo, dove la prostituzione è drasticamente diminuita dal 1999 con una legge che punisce i clienti con salatissime multe e un anno di carcere.
La decisione ha ovviamente provocato la protesta delle oltre 20 mila prostitute ( il numero in realtà sarebbe vicino a 40 mila), le quali difendono il diritto/scelta di vendere il loro corpo.
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Decisione che ha suscitato la protesta anche di molte personalità: “Giù le mani dalla mia puttana”, è il titolo del manifesto firmato da 343 “salauds”, ovvero “maiali”, un gruppo di scrittori e artisti che hanno così parafrasato il celebre manifesto femminista delle 343 “salopes” (“sgualdrine”), che nel 1971 difendevano il loro diritto all'aborto. Il testo del manifesto, apparso sulla rivista Caseur, è stato sottoscritto dall'ex ministro della cultura Jack Lang, dal cantante Charles Aznavour, dal regista Claude Lelouche, Henry Levy, e molti altri. tra cui le attrici Catherine Deneuve e Jeanne Moreau.
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Sarkozy ci aveva provato, punendo però le donne, con il divieto all'adescamento per strada. Risultato ottenuto: prostitute sparite dalle strade e tutte al lavoro in casa. Ora, però, la legge va a colpire i clienti. “Il sesso a pagamento tra adulti consenzienti non può essere considerato un reato. Qui si limita il diritto a fare del proprio corpo quello che si vuole. E' una questione di libertà”, le motivazioni degli autori del manifesto. “Non vogliamo abolire la prostituzione, ma iniziare a cambiare la mentalità. Ci sono troppe donne sfruttate”, replica la relatrice della legge Maud Olivier.
Abrogato il reato di «adescamento passivo», che era stato introdotto nel 2003 da Nicolas Sarkozy, perchè le «lavoratrici del sesso» non siano considerate colpevoli, bensì vittime. Il governo si dichiara pronto con 20 milioni di euro ogni anno ad aiutare le prostitute che decidono di abbandonare il marciapiede per rifarsi una vita. Previsto anche un permesso di soggiorno di sei mesi rinnovabile per le straniere in condizione irregolare.
La Francia quest'anno ha già compiuto il passo in favore dei matrimoni delle coppie omosessuali. Questo sulla prostituzione è l'altro grande tema sociale che viene affrontato con la presidenza di Francois Hollande. Per le associazioni e organizzazioni che si schierano col governo nella lotta alla prostituzione, come 'Osez le feminismè e l'Alto Consiglio sull'uguaglianza uomo-donna, anche quella di oggi è una «tappa storica»: «Per la prima volta una legge qualifica e condanna gli atti sessuali a pagamento come una violenza», ha reagito il Mouvement du Nid.
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E' dal lontano '68 che la Francia non s'infiamma così tanto. Cortei, dibattiti in tv, editoriali sui grandi quotidiani. Gli autori del manifesto dell'”andare a puttane” ne fanno una questione culturale. Libero sesso in libero Stato. "Insomma, senza tante signorine allegre per le strade di Parigi, oggi segregate solo a Pigalle, secondo loro non ci sarebbe stati i romanzi di Simenon o i quadri di Toulouse Lautrech".
La protesta sfocia anche nella politica perché l'idea viene da un governo di sinistra, socialista. “La gauche al potere vuole una Francia femminista e bigotta”, accusa la destra. “Vogliamo solo limitare lo sfruttamento delle donne”, replicano i socialisti. "A Mitterrand un'idea simile non sarebbe mai passata per l'anticamera del cervello", si legge nel manifesto.
Scontro culturale, prima che politico: i francesi hanno sempre fatto un vanto della loro libertà, anche sessuale.
Fonti articolo: Gianluca Roselli, Blogo News; Leggo.it
Link: https://www.blogo.it/news/cronaca/redazione/66139/francia-prostituzione-addio-il-governo-vara-una-legge-che-limita-il-mestiere-piu-antico-del-mondo/
Link: https://www.leggo.it/NEWS/ESTERI/francia_s_amp_igrave_legge_prostituzione_clienti_multati/notizie/386438.shtml
Rassegna News Giuridiche by avv. Gabriella Filippone
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Autore: Gabriella Filippone