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Il principio del legittimo affidamento



Il principio del legittimo affidamento costituisce un principioconsolidato che impone all'amministrazione, soprattutto in sede di eserciziodel potere di autotutela, l'attenta salvaguardia delle situazioni soggettiveconsolidatesi per effetto di atti o comportamenti idonei ad ingenerare perl'appunto un ragionevole affidamento nel destinatario: ne deriva perconseguenza che una situazione di vantaggio, assicurata al privato da un attospecifico e concreto dell'autorità amministrativa, non può esseresuccessivamente rimossa, salvo indennizzo della posizione acquisita.

Gli elementi costitutivi dell'affidamentolegittimo tutelato consistono quindi: nell'elemento oggettivo del provvedimentovantaggioso per il destinatario, nell'elemento soggettivo della buona fede deldestinatario e nel fattore temporale, poiché è necessario il consolidamentodella situazione di vantaggio nella sfera del privato pertanto è indispensabileche quest'ultimo abbia mantenuto il bene per un certo lasso di tempo così stabilizzandosi il convincimento circala spettanza del bene stesso. Nello specifico, la giurisprudenza comunitaria haspesso assegnato un rilievo fondamentale al fattore temporale: nel dirittocomunitario il decorso di un consistente lasso di tempo addirittura precludel'esercizio stesso della potestà amministrativa di ritiro, mentre nel nostroordinamento, almeno anteriormente al varo della legge n 15 del 2005, ha solocomportato l'obbligo per l'amministrazione di usare maggiore cautela nelcomparare l'interesse pubblicistico alla rimozione con quelli(interessi) validiin favore della conservazione e per conseguenza un più intenso sforzomotivazionale.

Nel diritto comunitarioè addirittura precluso l'esercizio stesso della potestà amministrativa diritiro.

Nell'ordinamentonazionale invece il principio di affidamento è stato per lungo tempo estraneoal diritto amministrativo che ha tradizionalmente privilegiato la tuteladell'interesse pubblico, consentendo alla P.A. di agire in autotutela adiscapito del privato anche a fronte di situazioni giuridiche consolidate.Dirompente è stato, al riguardo, il varo della legge n 15 del 2005 che,sicuramente influenzata dalla giurisprudenza comunitaria, nel disciplinare ilpotere di annullamento e revoca della P.A. ha previsto che “ il provvedimentoamministrativo illegittimo ai sensi dell'art 21 octies può essere annullatod'ufficio, sussistendone le ragioni di interesse pubblico, entro un termineragionevole e tenendo conto degli interessi dei destinatari e deicontrointeressati, dall'organo che lo ha emanato, ovvero da altro organoprevisto dalla legge” (art 21 nonies della legge 241 del 1990). Alla luce dellanovellata disciplina, pertanto, la P.A. potrà procedere all'annullamentod'ufficio di un provvedimento viziato sempre che non sia passato un lasso ditempo tale da aver determinato ilconsolidamento dell'assetto di interessi privati creati dall'atto annullabile.

Dott.ssa RaffaellaDiviccaro

Data: 14/03/2014 16:00:00
Autore: Raffaella Diviccaro