Corte Costituzionale: illegittimo il divieto di fecondazione eterologa
Ad un giorno di distanza dalla pronuncia di primo grado che ha assolto, dall'accusa di alterazione di stato, una coppia che aveva fatto ricorso alla fecondazione eterologa all'estero, la giurisprudenza torna a pronunciarsi in tema di procreazione medicalmente assistita e in particolare sulla questione di legittimità costituzionale, sollevata dai tribunali di Milano, di Catania e di Firenze, di alcuni articoli della discussa legge numero 40 del 2004 sulla procreazione assistita.
La Corte Costituzionale ha accolto i ricorsi e ha dichiarato l'incostituzionalità dell'articolo 4, comma 3, dei commi 1 e 3 dell'articolo 9 e dell'articolo 12, comma 1. Dette disposizioni vietavano in modo assoluto il ricorso a tecniche di procreazione di tipo eterologo e prevedevano sanzioni amministrative pecuniarie a carico dei medici che le avessero praticate.
Nelle ordinanze rimesse alla Corte Costituzionale viene prospettata la violazione di numerosi articoli della Carta fondamentale: degli articoli 2, 3, 29, 31, 32 e 117. Per effetto della pronuncia del giudice delle leggi, cade pertanto il divieto di ricorso in caso di infertilità assoluta ad un donatore esterno di ovuli o spermatozoi.
Se da un lato la Corte Costituzionale, dopo avere affrontato la questione della diagnosi preimpianto, della conservazione degli embrioni e del numero di embrioni da impiantare, con la pronuncia in esame ha fatto cadere uno dei limiti più discussi che connotavano la Legge numero 40/2004, dall'altro lato restano irrisolti alcuni punti, come quello del divieto di accesso alla fecondazione a single, a coppie dello stesso sesso e a coppie fertili ma portatrici di patologie genetiche.
Qui di seguito una rassegna stampa sull'argomento:
» Fecondazione eterologa, cade il divieto. Verdetto Consulta: legge incostituzionale - Quotidiano.net
» Fecondazione eterologa, attesa per verdetto Consulta. "Fermare turismo procreativo" - La Repubblica
Data: 09/04/2014 23:30:00Autore: A.V.