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Come individuare le missioni che danno diritto ai benefici combattentistici



Avv. Francesco Pandolfi – diritto militare

Benefici combattentistici: quali sono le Missioni che danno diritto al Militare a vedersi riconosciuti i benefici stipendiali e pensionistici?

Per rispondere a questa domanda occorre prendere atto del contenuto attuale del Decreto (aggiornato) del Capo di Stato Maggiore della Difesa, il quale enumera in elenco alfabetico le seguenti Missioni:

ISAF, UNAMA, EUPOL AFGHANISTAN, ECMM, EUMM, SAM, MAPE, ALBIT, UNAVEM, UNTAG, UNTAC, UNEF, UNFICYP, ONUC, MONUC, EUPOL RD CONGO, EUPOL KINSHASA, EUFOR RD CONGO, EUSEC RD CONGO, ONUSAL, UNMEE, ICFY, IPTF, EUPM, WEUPOL, UNMIK, EUPT, EULEX KOSOVO, OSCE MTG, EUMM GEORGIA, MINUGUA, MINUSTAH, UNMOGIP, UNOSGI, UNISCOM, MIF, UNIKOM, CHTF-7, MNSTC-1, NMT-I, MND SE, MNC-I, MNF-I, MFO, UNTSO, UNMOGIL, UNIFIL.

Per ciascuna Missione convalidata nell'Elenco dallo Stato Maggiore corrisponde un lasso temporale riferito alla durata della stessa, cui si può ricollegare il riconoscimento dei diritti per il militare che l'ha svolta.

Come è ormai noto, tutti i militari che hanno prestato servizio all'estero in zone di intervento hanno diritto di chiedere ed ottenere l'applicazione della normativa sui benefici combattentistici: si intendono quali “zone di intervento” tutte quelle aree operative ove vengono o sono stati impiegati militari italiani all'estero, comprese nel Decreto del Capo di Stato Maggiore della Difesa aggiornato ogni due anni.

Per inciso, a parere dello scrivente i benefici devono essere estesi indistintamente a tutto il personale impiegato, contrariamente a quanto indicato dalla nota INPS che differenzia tra Nato e EU, perché tutte le Missioni in commento trovano origine da uno specifico mandato ONU e proprio per questo motivo lo Stato Maggiore le disciplina unitariamente nell'elenco aggiornato del 2013 ( vi è evidente contrasto tra nota Inps e il Decreto dello Stato Maggiore ).

Il Militare deve pertanto verificare la corrispondenza tra periodo e luogo di missione con la previsione di tale periodo e luogo nel tassativo elenco di cui al Decreto del Capo di Stato Maggiore della Difesa, aggiornato ed abrogativo del precedente; deve controllare l'avvenuta e corretta trascrizione matricolare riferita all'attestazione che egli ha prestato servizio in zona d'intervento ed ha diritto ai benefici combattentistici; deve compilare l'apposito modulo Inps; deve richiedere all'Ente di appartenenza il riconoscimento dei benefici stipendiali; deve agire in sede giudiziale in caso di diniego o non ottemperanza da parte dell'Amministrazione.

Spesso il Ministero della Difesa ha negato il riconoscimento (d'ufficio o a domanda) dei benefici combattentistici, in ragione della ritenuta assenza di una normativa che prevedesse espressamente l'attribuzione di campagne di guerra al personale militare in servizio per conto dell'ONU in zona d'intervento.

Tesi questa ritenuta dalla Corte dei Conti del tutto priva di fondamento, poiché è evidente che l'estensione dei benefici combattentistici ai militari impegnati nelle missioni ONU ha la sua fonte nel chiaro disposto della legge 11 dicembre 1962, n. 1746, per il quale il servizio prestato dal militare in zone d'intervento per conto dell'ONU, come ha chiarito la giurisprudenza, è da ritenersi equiparato, agli effetti pensionistici, al servizio di guerra (Sez. IV, n. 80554 del 16.11.1992; id. Piemonte, n. 234 del 20.11.2009 ).

Inoltre, non c'è alcuna ragione per limitare ai soli benefici stipendiali l'estensione degli emolumenti in questione ai militari inviati in zone d'intervento ONU: la legge richiamata estende, infatti, i benefici combattentistici tout court.

Una notazione a parte va fatta per tutti coloro che si trovano già in pensione.

Molti sono i Militari, oggi in pensione, che per varie ragioni non hanno avuto il riconoscimento dei benefici in argomento; anche per costoro è consigliabile di attivarsi al fine di controllare e studiare a fondo il proprio fascicolo personale verificando se si può imputare l'omissione nella trascrizione all'Amministrazione la quale, attesa la norma cogente, avrebbe al limite dovuto adempiere spontaneamente alla variazione del quadro consentendo così il riconoscimento dei benefici all'interessato prima del raggiungimento della pensione.

Infine: eventuali future modifiche normative ( in senso peggiorativo ) non potranno sopprimere i diritti già acquisiti.

Si invitano pertanto tutti i Militari interessati ad espletare tempestivamente gli adempimenti sopra indicati e a rivolgersi ad un legale di fiducia per la cura delle fasi stragiudiziali ed eventualmente contenziose.

Pandolfi studio legale

Avv. Francesco Pandolfi, specializzato in diritto militare

0773 487345 328 6090 590 francesco.pandolfi66@gmail.com

Data: 19/05/2014 16:00:00
Autore: Avv. Francesco Pandolfi