Deflazione reflazione e materie prime
I prezzi dellematerie prime stanno da un po' di tempo salendo nonostante la partita tra leforze delle deflazione e gli stimoli verso la reflazione sia ancora viva e dall'esitoincerto, sperato (si scommette nella vittoria dei secondi) ma incerto. Ildollaro sale (il dollar index è passato in poco tempo da 79 a oltre 80 inquesti giorni) spinto anche dal tapering; salgono anche i prezzi delle materieprime che così scontano uno scenario di ripresa economica in sintonia con ilmovimento del dollaro.
Il movimentodelle materie prime esprime tuttavia una realtà in contrasto con la situazionereale. Il loro prezzo è in aumento da alcuni mesi nonostante i magazzini dellecommodities siano, nello stesso periodo, tutt'altro che vuoti (si pensi ad es.alla Cina grande utilizzatore di materieprime e con dei magazzini sufficientemente dotati di rame). Questi magazzinipotrebbero essere svuotati con l'attuale ritmo di produzione.
Il prezzo delrame sta salendo, genera sentiment positivo, svolge un ruolo di leadingindicator per gli altri asset risk, e può salire ancora prima di incontrare unaprima resistenza intorno a 3,25-3,3.
Si potrebbedire che per giustificare gli aumenti di prezzi servirebbe un'accelerazione deiritmi produttivi. Per cui la finanza, imercati finanziari hanno fatto, e stanno facendo, salire i prezzi dando perscontato alcuni eventi. Si ritiene che, quasi sicuramente, le banche centrali hannofatto, e faranno ancora, di tutto e anche di più per reflazionare il sistema.Secondo gli investitori, le bche centrali potrebbero arrivare al punto diazzerare o anche portare in negativo i tassi nominali. In questo modo, abbassando i tassi nominalisi spinge, con la benzina della liquidità, a ricercare rendimento mediante uninvestimento a lungo termine e/o mediante investimenti in strumenti di minoremerito di credito o di minore protezione.
Ne deriva unflattening pilotato della curva dei tassi con un abbassamento dell'intera curvadei tassi nominali che dovrebbe spingere i consumi e gli investimenti reali. Daquesto processo, se la scelta è vincente, e l'inflazione dovesse aumentare, siottengono tassi reali negativi i quali rendono conveniente detenere materieprime dato che il costo opportunità di detenere questi asset è tanto minore quantominori sono i tassi reali ovvero in condizioni di aumento dell'inflazione.
Oggi, quindi,il mercato delle commodities è trainato dalla convizione che le banche centralihanno davanti a loro una sola strada che è la sola alternativa al tracollo: lapolitica della reflazione. Si è talmente convinti che nessuno voglia iltracollo che la reflazione si da per scontata. Pertanto questa aspettativa fasalire le commodities indipendentemente dal contesto reale. Quand'è che questaaspettativa si dissolverà e cosa contribuirà a questo?
Se ci sirenderà conto che le forze della deflazione sono troppo temibili e ladeflazione andrà presentandosi, aumenterà l'atteggiamento risk off e i tassireali esploderanno con effetti devastanti.
Se l'economiapartirà in modo graduale, come sembra ad oggi, l'aspettativa che sostiene lematerie prime ovvero l'energia che da ai prezzi la spinta, viene ad essere viavia assorbita dalla triste realtà di una produzione che cresce si ma in modograduale e tale da assorbire quanto accantonato nei magazzini (che è più chesufficiente). Quindi il rialzo dellematerie prime tende a sbiadire e solo soprese positive sulla crescita possonoalimentare nuove spinte. Sarà compito delle Bche centrali spostare più in lanel tempo il momento della verifica e del confronto tra aspettative e realtà.In questo modo le materie prime svolgono anche un importante ruolo di sostegnodel sentiment del risk on e di alimentazione dei prezzi dell'equity e dei variasset. Pertanto dovremmo stare attenti ai segnali che i grafici delle materieprime ci comunicheranno per interpretare l'andamento dei mercati.
Guardiamo agliallegati grafici su CRB, BALTIC DRYINDEX E COPPER
Il copper èpartito a inizio anno come anche il Crb e questi movimenti hanno anticipato i movimenti recenti degli asset difine ciclo (bond ed equity emergenti ad es.). Il Baltic dry ha anticipato tuttisalendo da inizio dicembre 2013. Si stavano accumulando materie prime ?
Ora che ilCopper sta salendo il Baltic.. evidenzia un andamento negativo.
Se è vero cheil baltic ha questo potere di anticipazione in autunno potremmo avere alcunipensieri ma avremmo dei mesi entro i quali le aspettative di reflazionepotrebero spingere ancora i prezzi delle materie prime in una dinamica diricerca di rendimento.
Pertanto, comesi diceva, le materie prime salgono su aspettative e non sulla scorta difattori reali. Per questo il copper e il crb salgono e il Baltic dry scende.
Il prezzodelle commodities è espressione di schiuma e dipende:
Dalle attese che la produzione aumenterà oltreil ritmo attuale;
Dalle aspettative su un atteggiamento reflazionisticodelle autorità monetarie le quali faranno di tutto pur di non causare un crollonel baratro;
Da quantoquesto atteggiamento sarà puntuale e tempestivo rispetto all'emergere deipericoli di deflazione,
Dal fatto che ci sia inflazione o deflazione
Ci troveremoin una situazione di equilibrio molto sottile e più si sposta in avanti ilmomento del confronto tra aspettative e realtà con adeguate comunicazione dellebanche centrali e più sarà possibile mantenere il rialzo delle materie prime edei mercati nel loro complesso. Per cui le materie prime diventeranno, inquesto loro ruolo di asset da fine ciclo, un importante termometro dellafiducia e costituiranno un ulteriore grandezza utilizzata dalle banche centralile quali vedono nei mercati finanziari un veicolo per portare via via lerisorse sull'economia reale.
Data: 25/05/2014 09:00:00Autore: Andrea Marano