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Spiagge: battigia libera e gratuita ma senza intralci



Se ha destato scalpore la notizia di qualche tempo fa della donna inavanzato stato di gravidanza “cacciata” da un lido privato ligure poiché d'intralcioalla battigia, ogni anno con l'arrivo dell'estate e l'invasione delle spiaggeda parte di migliaia di turisti, ilproblema dell'utilizzo dei famigerati “cinque metri” si ripropone.

Complice la concessione di sempre maggiori tratti delle spiagge italiane astabilimenti balneari privati, a discapito di quelli liberi, si moltiplicanoinfatti i cartelli di divieto, icasi di segnalazione e i malumori dei bagnanti.

È necessario, quindi fare un po' di chiarezza.

Sia i lidi che le spiagge per l'art.28 del Codice della Navigazione fanno parte del demanio marittimo e possonoessere oggetto di concessione ai privati, fermo restando, in assoluto “l'obbligo per i titolari delleconcessioni di consentire il libero egratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigiaantistante l'area ricompresa nella concessione, anche al fine di balneazione" (art. 1, comma 251, lett. e), l. n. 296/2006 es.m.i.).

Pertanto, qualsiasi impedimento o larichiesta di un costo per il raggiungimento della zona battigia, ossia lastriscia di terreno a contatto con il mare, rappresenta una violazione di legge e come tale può esseredenunciata alle autorità.

Tuttavia, è compito dellevarie capitanerie di porto (regioni e comuni) stabilire di volta in volta,attraverso specifiche ordinanze, i metridemaniali che, non sempre corrispondono ai famosi cinque metri, poiché ciòdipende dalla grandezza della spiaggia.

In ogni caso, occorretenere presente che l'incriminato tratto di battigia sugli arenili è concesso per il libero transito e la sostatemporanea, non certo per “installarsi” con ombrelloni, tende, sdraio ofinanche piscine per bambini, poiché si tratta, appunto, di un'area che deve essere libera al fine diagevolare il passaggio di persone e mezzi di servizio per i soccorsi inmare.

Ovviamente, ildivieto di qualsiasi attività, o comportamento, che costituisca ostacolo altransito delle persone e dei mezzi di soccorso, è esteso a tutti, anche aiclienti degli stabilimenti balneari privati.

Pertanto, se di regola, il semplice sedersi o la stesura di un teloper prendere il sole in zona battigia èda ritenersi generalmente tollerata, nonlo è sicuramente un'invasione di “attrezzature” per rendere più comoda lasosta. In queste ipotesi, si rischia infatti di essere multati per occupazione di suolo pubblico.

Data: 20/07/2014 09:00:00
Autore: Marina Crisafi