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Google: il garante mette i paletti sulla privacy



Si è conclusa con un provvedimento prescrittivo,l'istruttoria avviata dal Garante dellaprivacy lo scorso anno a seguito delle modifiche apportate da Google alla propria privacy policy.

A seguito del provvedimento, il primo in Europa, il colosso di Mountain View dovrà adottaredeterminate misure per garantire la conformità alla legge. Oltre all'impegnodella società di unificare in unico documento le diverse regole di gestione deidati relativi alle funzionalità offerte (Gmail, GooglePlus, Youtube, Analytics,ecc.) e di adoperarsi per rendere la propria privacy policy più conforme allenorme, il Garante ha prescritto a Googleparticolari misure finalizzate ad assicuraremaggiore tutela agli utenti italiani, in ordine ai profili critici rilevatisull'inadeguata informativa, la mancata richiesta di consenso per finalità diprofilazione e gli incerti tempi di conservazione dei dati.

In particolare, l'Authority ha prescritto a Google l'adozione di un sistema di informativastrutturato su più livelli che fornisca sia l'indicazione dei trattamentiche dei dati oggetto degli stessi, oltre all'indirizzo presso il qualerivolgersi per esercitare i propri diritti e le specifiche sui singoli serviziofferti. Ma soprattutto, dovrà essere spiegato chiaramente che i dati verranno utilizzati per fini commerciali especificate le tecniche di raccolta, semplici (come i cookie) o sofisticate(come i fingerprinting che archiviano direttamente i dati presso i server dellasocietà).

Quanto all'utilizzo dei dati degli utenti, ai fini diprofilazione e pubblicità personalizzata, d'orain avanti Google non potrà limitarsi a considerare la semplice fruizione del servizio come accettazioneincondizionata delle regole sul trattamento dei dati personali, ma dovrà acquisire il previo consensodegli interessati.

Dovranno, inoltre, essere definiti tempi certi diconservazione dei dati sulla base delle norme del Codice della Privacy, sia perquelli attivi sia per quelli archiviati su sistemi di backup, mentre lerichieste di cancellazioni (degli account) dovranno essere soddisfatte almassimo entro sei mesi (ridotti a due se i dati sono su sistemi “attivi”).

Nessuna prescrizione da parte del Garante, invece, per il diritto all'oblio, per ilquale si resta in attesa degli sviluppiapplicativi della famosa sentenza della corte di giustizia europea del 13maggio scorso (causa C-131/12).

In merito ai tempi, infine, Mountain View avrà 18 mesi per adeguarsi alle prescrizionidell'Authority. Entro fine settembre,inoltre, dovrà sottoporre un protocollo di verifica che, una voltasottoscritto, diventerà vincolante quanto ai termini e alle modalità dellemisure nello stesso contenute.

Data: 23/08/2014 10:00:00
Autore: Marina Crisafi