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Diritto militare: missioni estere in Afghanistan

Il presente articolo segue altri contributi sullo stesso tema pubblicati dall'autore il 23.04.2014, 02.05.2014 e 09.06.2014


Avv. Francesco Pandolfi

cassazionista

Eupol Afghanistan ( common foreign security police )

Questo articolo segue ad altri contributi sullo stesso tema pubblicati dall'autore il 23.04.2014, 02.05.2014 e 09.06.2014 (vedi notizie precedenti).

L'argomento è: i Militari italiani in Afghanistan hanno diritto a percepire sia l'indennità di contingentamento che l'indennità internazionale, ma chi li amministra ritiene di no.

Il pagamento prima e il recupero coatto dopo a danno di militari, hanno dato origine –come era prevedibile- a ricorsi in patria.

In Italia, il Tar Venezia, 1° sezione, con ordinanza n° 476/2014 del 12.09.2014 accoglie l'istanza cautelare in favore del Tenente Colonnello G.A. e, per l'effetto, sospende la nota emessa dal Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri C.N.A. avente ad oggetto “recupero di indennità di contingentamento”.

Allo stesso modo il Tar Brescia, con ordinanza n° 356/2014 del 05.06.2014 accoglie l'istanza cautelare in favore del Maresciallo Capo I.R. e, per l'effetto, sospende la nota emessa dal Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri C.N.A. avente ad oggetto “recupero di indennità di contingentamento”.

Altri procedimenti pendono e sono in attesa di vaglio giudiziale in vari Tribunali e Corti italiane.

Al di là degli orientamenti della Magistratura, che ovviamente dalla fase cautelare andranno verificati nel successivo stadio del merito e, poi, nell'eventuale fase di appello, l'ormai annosa vicenda delle indennità Eupol si complica sempre di più.

Attualmente, l'Ente amministratore eroga una sola indennità (!).

Per dipanare i dubbi che l'Amministrazione mostra di conservare nel proprio operato, uno degli elementi per far chiarezza e meritevoli di un'analisi approfondita dalla parte datoriale è senza dubbio il documento pubblico con cui Eupol lanciava l'interpello per le varie posizioni ove, nelle pagine iniziali, veniva riportato il paragrafo "SECONDED PERSONNEL" nel quale vengono richiamate le condizioni di trattamento del personale amministrato in teatro.

Qui viene spiegato chiaramente che al personale distaccato appartengono le competenze erogate dalla propria nazione oltre quelle erogate da EUPOL approvate con il documento n. 7291/09.

In quest'ultimo documento si consacra che le somme vengono tratte dal capitolo CFSP (common foreign security police) dell'EU e non hanno nulla a che vedere con bilanci nazionali; inoltre sono dettagliatamente indicate le motivazioni ( ovverosia il “titolo” ) per cui tali somme vengono erogate ( compensazione –ristoro- spese dovute al distacco per missione EUPOL, alloggiamenti provvisori, pasti, situazioni logistiche precarie a cui far fronte, compensazione per la particolare difficolta' della missione EUPOL, compensazione per il rischio particolare proprio per la missione EUPOL ).

Diversamente, per l'indennita' italiana invece: con l'art. 39 vicies comma 39 della Legge 51 del 2006, il legislatore ha chiarito che le somme di cui all'art.1 R.D. 941/1926 -trattamenti economici ivi previsti- hanno natura accessoria e sono erogati per compensare disagi e rischi collegati all'impiego, obblighi di reperibilità e disponibilità ad orari disagevoli, nonché in sostituzione dei compensi per il lavoro straordinario.

In buona sostanza, l'attività interpretativa che l'Amministrazione avrebbe dovuto porre in essere per accertare se le somme siano state percepite dai Militari allo stesso titolo, era ed è riferita solo ad una valutazione specifico-tecnica delle due indennita', senza richiamare il fatto che EUPOL e ISAF sono indicate nello stesso comma della Legge proroga delle missioni italiane.

E' assurdo che si possano definire “somme pagate allo stesso titolo” solo perche' il nome della missione e' inserito nello stesso comma normativo (cioe' per associazione geografica “Afghanistan”).

In realtà con il termine allo stesso titolo si dovrebbe intendere codicisticamente "per la stessa ragione" ovvero ci si dovrebbe riferire al fondamento giuridico della fattispecie.

Cosa questa che, a quanto è dato constatare dall'esame di tutti i documenti e anche dei vari fascicoli dei Militari interessati alla vicenda, il direttore del CAII ha obliterato.

Dovrebbe essere chiaro che le somme tratte dal bilancio Eu sono pagate per la specificita' ed unicità della missione EUPOL che ha compiti istituzionali ben diversi da quelli militari di ISAF: basti pensare che il personale EUPOL si reca quotidianamente nei vari distretti di polizia in accompagnamento con un altro collega, ( e non con l'ausilio di “assetti militari” come invece si è organizzata ISAF nelle sue attivita' ordinarie).

Va da se che i rischi di esposizione e le minacce a cui il Militare e' sottoposto sono ben differenti e, proprio per tali motivazioni, il Consiglio Europeo ha ritenuto di erogare dette somme ( in ristoro ) in aggiunta a quelle nazionali.

L'auspicio è quindi che il CAII riveda la propria posizione appianando i dubbi e i contrasti nel frattempo insorti, anche al fine di prevenire la proliferazione di contenziosi.

Avv. Francesco Pandolfi

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Data: 23/10/2014 16:50:00
Autore: Avv. Francesco Pandolfi