Cassazione: sì alle aule scolastiche videosorvegliate
Mentre simoltiplicano le denunce nei confronti di insegnanti per maltrattamenti emolestie a danno degli allievi, e le pronunce “collaterali” contro idirigenti scolastici per omessa vigilanza (vedi sentenzan. 38060/2014), torna di attualità una sentenza emessa due anni fa dalla Cassazione (la n. 33593/2012) che stabilisce la legittimità della videosorveglianza inclasse, proprio al fine di provare la fondatezza delle accuse di violenze mosseagli educatori (o a contrario per scagionare del tuttoquesti ultimi, qualora siano innocenti).
Purché sussista un sufficiente fumus delicti, il pubblico ministero – senza l'intervento del Gip – puòdunque autorizzare l'installazione all'interno delle aule degli istitutiscolastici di dispositivi di videoripresa.
Secondo gli Ermellini, infatti, leaule scolastiche non rientrano nella definizione di domicilio, poiché sitratta di luoghi aperti al pubblico cui può avere accesso un numeroindeterminato di persone, non necessariamente pre-identificate (oltre adalunni, docenti e personale amministrativo, anche familiari degli alunni,addetti alla sicurezza, personale esterno etc.): le registrazioni audio e videosono quindi da considerarsi del tutto legittime, se previamente autorizzate dal magistrato (manon necessariamente dal Giudice). Leggi testo della sentenza Cassazione penale Sentenza 03/09/2012, n. 33593).
Data: 19/09/2014 18:00:00Autore: Mara M.