Jobs Act: contenuti e testo della legge
di Marina Crisafi - Superando polemiche, dissensi, voti di fiducia e scioperi generali, il Jobs Act, è ufficialmente in vigore.
Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale (n. 290 del 15.12.2014), la legge n. 183/2014, fortemente voluta dal premier Renzi e dal ministro Poletti, ha compiuto definitivamente il suo travagliato iter parlamentare, iniziato con l'approvazione del Senato nel mese di ottobre e concluso, dopo il difficoltoso cammino a Montecitorio, con il secondo passaggio a Palazzo Madama, reso "soft" dalla fiducia, il 4 dicembre scorso.
Il Jobs Act che vede la luce oggi è, tuttavia, solo un "contenitore" vuoto che andrà colmato nei prossimi mesi con l'attuazione dei decreti delegati sui quali l'esecutivo è già al lavoro per rendere effettiva la riforma a partire dal prossimo anno.
Dall'art. 18 ai contratti a tutele crescenti, passando per la maternità "universale" e l'Agenzia per l'occupazione, di seguito le principali novità che saranno oggetto dei decreti attuativi, riformando in modo incisivo il mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali nel nostro Paese.
Licenziamenti
La modifica dell'art. 18 dello Statuto dei lavoratori, che ha catalizzato almeno l'80% dei dissensi sul Jobs Act, esclude il diritto di reintegro nel posto di lavoro per i licenziamenti aventi causa economica (già in parte operato dalla riforma Fornero), legittimando soltanto un indennizzo per quelli illegittimi, crescente in base all'anzianità e per chi rinuncia ad avviare un contenzioso con l'azienda datrice. Rimangono invariati invece il reintegro per i motivi discriminatori e per alcune fattispecie di licenziamenti ingiusti per cause disciplinari.
Sarà il decreto attuativo, previsto per i primi mesi dell'anno (insieme alla regolamentazione dei contratti di assunzione) a definire i casi di reintegro per i motivi disciplinari e a fornire le istruzioni per il calcolo degli indennizzi in tutte le altre ipotesi.
Contratti
La disciplina del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti sarà oggetto del primo provvedimento attuativo collegato al Jobs Act.
La forma contrattuale, che prevede tutele, appunto, crescenti, in base all'anzianità di servizio, verrà estesa a tutte le nuove assunzioni con l'obiettivo di sostituire le molteplici tipologie oggi esistenti e soprattutto le collaborazioni precarie (cocopro, tempo determinato e contratti atipici), grazie anche agli incentivi contributivi triennali previsti per le aziende dalla Legge di Stabilità.
Nello stesso decreto attuativo verranno specificate le procedure di modifica dell'art. 13 dello Stato dei lavoratori che tutela gli avanzamenti di carriera e la professionalità.
Sarà reso, in sostanza, più semplice lo spostamento dei dipendenti da una mansione all'altra e il "demansionamento" nei casi di ristrutturazione, conversione o riorganizzazione aziendale.
Ammortizzatori Sociali
Altro capitolo controverso del Jobs Act, gli ammortizzatori sociali saranno oggetto di decreto attuativo ad hoc, sulla base dei pilastri fissati dalla legge delega.
In particolare, dovrebbe verificarsi l'unificazione delle indennità di disoccupazione Aspi e Mini Aspi, con l'introduzione della nuova Naspi, un sussidio di disoccupazione universale esteso, per la prima volta, anche ai lavoratori con contratti di collaborazione a progetto.
Il fine è quello di assicurare un sistema valido per tutti i lavoratori, razionalizzando le forme di tutela esistenti e differenziando gli strumenti di intervento da applicare nei casi di disoccupazione involontaria (Aspi) da quelli da utilizzare in costanza del rapporto di lavoro (Cassa integrazione).
Maternità
ll decreto attuativo in materia vedrà il Governo impegnato ad introdurre l'indennità di maternità "universale" che verrà estesa anche alle madri lavoratrici con contratti precari.
Prevista, inoltre, la promozione del telelavoro e di strumenti che permettano di conciliare i tempi di vita e di lavoro, oltre a forme di incentivazione per la cessione di ferie tra i dipendenti nei casi di necessità e per l'assistenza ai minori in determinate condizioni di salute.
Politiche Attive
L'ossatura della delega in materia di politiche attive e servizi per il lavoro del Jobs Act è costituita dall'istituzione dell'Agenzia Nazionale per l'Occupazione, con compiti gestionali nell'ambito dei servizi per l'impiego, destinata a favorire l'incontro di domanda e offerta, assicurando oltre a valide proposte lavorative, anche la fruizione di tirocini, apprendistati (ecc.).
Con obiettivi di razionalizzazione e semplificazione della normativa, si procederà quindi al riordino degli enti operanti nel settore e al rafforzamento dei servizi offerti, attraverso sostegni all'imprenditoria e all'occupazione, incentivando la sinergia tra il pubblico e il privato.
In arrivo anche nuove regole per il monitoraggio delle attività produttive, con la previsione di controlli a distanza e dispositivi elettronici (come le telecamere) sui luoghi di lavoro.
Data: 16/12/2014 14:16:00Autore: Marina Crisafi