Capodanno con il botto... ma senza danni!
di Marina Crisafi - Ci siamo quasi. Ancora qualche ora e si potrà dire addio al 2014 edare il benvenuto al 2015!
E come ogni anno, dappertutto, scatterà l'immancabile rito propiziatoriodei fuochi d'artificio, dei petardi e dei “botti di Capodanno”.
Nonostante i divieti si moltiplichino e le amministrazioni si attrezzinocon le operazioni “Capodanno sicuro”, quella del “fuoco” rimane, infatti, una praticairrinunciabile, fin dalla notte dei tempi, anche a dispetto dei pericolicui si va incontro nel maneggiare strumenti che dovrebbero essere appannaggio solodegli esperti, e delle pesanti sanzioni comminate (Cass. Pen. n. 27773/2013; n.4359/2007).
Così ogni anno, il day after porta con sé un bilancio tragico di incidentia persone e cose, di sequestri di tonnellate di materiali illegali trasportatie venduti sul mercato nero, sulle bancarelle o fabbricati artigianalmente in casa(Cass. Pen. n. 26289/2006). Per non parlare delle notizie riguardanti gli animaliche ogni anno rimangono spaventati, atterriti e uccisi (le stime parlano di oltre5000 animali) dall'insopportabile fragore dei botti.
E allora, visto che le sanzioni e le ordinanze emanate dai comuni,gli appelli, le azioni di informazione degli organi di polizia e lepetizioni delle associazioni animaliste rimangono lettera morta, perchéla corsa al botto più potente o al fuoco più luminoso è irrinunciabile, siauspica almeno che l'acquisto e l'uso dei fuochi e dei petardi, avvenga nelrispetto rigoroso delle leggi emanate in materia.
In merito, il riferimento è alla normativa europea sulla libera circolazione dei prodotti pirotecnici, recepita in Italiadalla l. n. 58/2010 e l'art. 82 delTesto Unico di Pubblica Sicurezza (r.d. n. 773/1931).
Innanzitutto,bisogna ricordare che, secondo la normativa, tutti i prodotti pirotecnici (dalle semplici stelline luminose alle“torte piriche”, sino ai petardie ai razzi) devono obbligatoriamente riportare “l'etichetta” (ovvero la marcatura CE,il nome e l'indirizzo del fabbricante o dell'importatore se il prodottoproviene dall'estero, il nome e la tipologia dell'articolo, i limiti anagrafici,le istruzioni per l'uso e le quantità nette di “esplosivo”).
Altro importante requisito,riportato nell'etichettatura, è la classificazionedel prodotto pirotecnico, in base alle quattrocategorie individuate dalla legge inbase alla crescente pericolosità.
Particolare attenzione èriservata ai “petardi” o “razzi”, iquali, classificati nelle categorie più pericolose (IV cat. TULPS, equivalentea 3 e 4 cat. UE, e V cat., sottogruppi C-D Tulps, equivalente a 2 cat. UE), possonoessere acquistati soltanto dapersone maggiorenni previa esibizione dicarta di identità. Inoltre, laddove gli articoli siano classificati nei “gruppi”più alti delle ultime categorie, è necessario anche l'obbligo di registrazioneda parte del negoziante nel registro delle operazioni, nonché l'esibizionedella licenza di porto d'armi (o delnulla osta all'acquisto).
Infine, oltre un certo quantitativo,i giochi pirotecnici più pericolosi possono essere venduti soltanto ad operatori professionali e non ai privati.
Oltre al rispetto dei requisitiprevisti dalla legge (a pena di incorrere in sanzioni penali gravose), nell'usodei diversi “botti” di Capodanno nondeve mancare mai il buon senso.
È importante, quindi, non solo evitaredi acquistare prodotti illegali o di usare vere e proprie armi, ma anche utilizzare i fuochi in locali aperti, non direzionarliverso le abitazioni, prestando molta attenzione e soprattutto salvaguardando i bambini e mettendo ariparo gli animali domestici.
Data: 31/12/2014 11:00:00Autore: Marina Crisafi