Il reato di usura
- Il reato di usura ex art. 644 c.p.
- Gli interessi usurari
- Usura presunta e usura concreta
- Bene giuridico tutelato ed elemento soggettivo
- Il momento consumativo del reato
- La giurisprudenza sul reato di usura
Il reato di usura ex art. 644 c.p.
Gli interessi usurari
L'usura viene in riferimento, in particolar modo, con riferimento alla pattuizione degli interessi applicati a un prestito di denaro.
A tale proposito, la legge stabilisce il limite oltre il quale gli interessi sono sempre usurari. Tuttavia, sono altresì usurari gli interessi, anche se inferiori a tale limite, e gli altri vantaggi o compensi che avuto riguardo alle concrete modalità del fatto e al tasso medio praticato per operazioni similari risultano comunque sproporzionati rispetto alla prestazione di denaro o di altra utilità, ovvero all'opera di mediazione, quando chi li ha dati o promessi si trova in condizioni di difficoltà economica o finanziaria.
Per la determinazione del tasso di interesse usurario si tiene conto delle commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e delle spese, escluse quelle per imposte e tasse, collegate alla erogazione del credito.
Il limite oltre il quale gli interessi sono sempre usurari è individuato nel tasso medio risultante dall'ultima rilevazione pubblicata nella Gazzetta Ufficiale relativamente alla categoria di operazioni in cui il credito è compreso, aumentato di un quarto, cui si aggiunge un margine di ulteriori quattro punti percentuali. La differenza tra il limite e il tasso medio non può essere superiore a otto punti percentuali.
Usura presunta e usura concreta
Tornando alla disciplina del codice penale, l'art. 644 distingue due fattispecie di usura:
- l'usura presunta, che ricorre quando si eccede la soglia d'usura;
- l'usura concreta, che ricorre nel caso di abuso dello stato di difficoltà della vittima, quale strumento di lucro indebito attraverso la sproporzione delle prestazioni.
Secondo una consolidata giurisprudenza, la condizione di difficoltà finanziaria investe in generale l'insieme delle attività patrimoniali del soggetto passivo ed è caratterizzata da una complessiva carenza di risorse e di beni. Le condizioni di difficoltà economica o finanziaria vanno distinte dallo stato di bisogno che integra una circostanza aggravante e che si concreta in una condizione, anche provvisoria, di effettiva mancanza di mezzi idonei a sopperire ad esigenze definibili come primarie, cioè relative a beni comunemente considerati come essenziali per chiunque.
Bene giuridico tutelato ed elemento soggettivo
L'usura viene comunemente definita come delitto a dolo generico sorretto dalla rappresentazione e volontà di concludere un contratto sinallagmatico con interessi o vantaggi usurari ovvero, nell'ipotesi di usura in concreto, sproporzionati avuto riguardo alle condizioni di difficoltà economica o finanziaria della vittima.
Il momento consumativo del reato
La giurisprudenza sul reato di usura
Di seguito alcune massime della Cassazione penale sul reato d'usura:
Cassazione sentenza n. 27427/2020
In tema di usura, lo stato di bisogno va inteso non come uno stato di necessità tale da annientare in modo assoluto qualunque libertà di scelta, ma come un impellente assillo che, limitando la volontà del soggetto, lo induca a ricorrere al credito a condizioni usurarie, non assumendo alcuna rilevanza né la causa di esso, né l'utilizzazione del prestito usurario. Tale condizione sussiste, invero, secondo la costante giurisprudenza di legittimità, ogni qual volta la persona offesa non sia in grado di ottenere altrove ed a condizioni migliori prestiti di denaro e debba perciò sottostare alle esose condizioni impostele, o quando il soggetto passivo si trovi in una situazione che elimini o, comunque, limiti la sua volontà inducendolo a contrattare in condizioni di inferiorità psichica tali da viziarne il consenso. E lo stato di bisogno della persona offesa del delitto di usura può essere provato anche in base alla sola misura degli interessi, qualora siano di entità tale da far ragionevolmente presumere che soltanto un soggetto in quello stato possa contrarre il prestito a condizioni tanto inique e onerose.
Cassazione sentenza n. 37631/2019
Cassazione sentenza n. 42849/2014
Cassazione sentenza n. 18778/2014
Cassazione sentenza n. 8353/2013
Cassazione sentenza n. 46669/2011
Autore: Giovanna Molteni