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Processo civile telematico: ecco la pagella del CSM

I risultati dell'analisi del Csm sullo stato dell'arte del processo civile telematico e le possibili soluzioni. In allegato il monitoraggio e la delibera


di MarinaCrisafi – Meritala sufficienza ma può ancora migliorare. È questo il voto che sipuò ricavare dalla “pagella” elaborata dal Csm sul processo civiletelematico. Con la delibera emanata il 13 maggio scorso, in contemporaneacon la notizia dello stanziamento di 19 milioni e mezzo di euro da parte di viaArenula (leggi: “PCT: per il Csm l'idea è buona ma servono soldi. E ilMinistero stanzia 19 milioni e mezzo"), il Consiglio Superiore dellaMagistratura ha analizzato lo stato dell'arte della rivoluzione digitaledella giustizia, monitorando i dati emersi attraverso un questionario rivolto atutti i presidenti di tribunale a i capi delle corti d'appello (qui sottoallegato), puntando il dito contro quello che non va, ma offrendo anchesoluzioni.

Trele leve principali su cui agire:

- Risorse tecniche

Poche e critiche le risorse tecniche (dagli hardwareai software alle reti, passando per l'assistenza) messe a disposizione del Pctsecondo il Csm. Una carenza e inadeguatezza che hanno rallentato l'ambitasemplificazione e velocizzazione dei processi, rappresentando una fortecriticità per chi ogni giorno ha dovuto fare i conti con le continueinterruzioni delle linee telematiche, con l'intempestività dell'assistenza edella manutenzione, barcamenandosi per trovare una soluzione.

- Formazione inadeguata

Sul fronte della formazione l'insufficienzaè più ampia e l'accusa si estende anche alla Scuola Superiore dellaMagistratura che secondo il Csm “in questo settore si è mossa in ritardo”.

In generale, per il plenum, èmancato un piano complessivo di formazione e aggiornamento del personale sututti i fronti (giudici, cancelleria, ecc.).

- Norme contorte

Problemi non da poco sono staticausati dalla difficile interpretazione della normativa che ha costrettoi giudici a supplire “con grande spirito di abnegazione” anche attraverso l'interlocuzionecostante a livello locale con l'avvocatura, e che poteva essere evitata semplicemente“predisponendo gli opportuniaccorgimenti in fase di avvio”.

- Proposte e soluzioni

Ma il Csm non si ferma all'analisi e offresoluzioni, anzitutto, sul fronte delle risorse tecniche ed umane.

Sotto il primo profilo, la lista della spesacomprende l'incremento delle risorse impiegate per il funzionamento del Pct.Tradotto: computer, scanner, video, monitor e stampanti ma anche azionitempestive sulla lentezza delle reti per non interrompere la fornituradei servizi e implementazione della manutenzione e dell'assistenza chevanno “ripensate e razionalizzatecompletamente”, magari ampliando la fascia oraria e potenziando i servizidi helpdesk.

Sul secondo punto, formazione necessaria delpersonale in servizio, programmando un consistente numero di iniziative cheraggiungano anche tutti i giudici civili e il personale di cancelleria, e assunzionidi personale “nuovo e qualificato” in grado di apprendere e utilizzare letecnologie in uso negli uffici giudiziari.

Non ultimo, un pensiero va all'adeguamento dellenorme primarie e secondarie per rendere più efficace e funzionale il Pct e,nell'attesa, un invito a mantenere la “convivenza” della “carta” coldigitale, con la previsione di un “doppiobinario” con disposizioni ad hoc che consentano di preservare i fascicolicartacei e di stampare e depositare atti e documenti.

Non manca, infine, il consiglio alla Scuola Superiore della Magistratura, affinchèconsideri “l'informatica” giuridica e giudiziaria quale elemento prioritariodella formazione dei magistrati.

Data: 24/05/2015 15:00:00
Autore: Marina Crisafi