Attenti a rompere i piatti per festeggiare Capodanno!
di Valeria Zeppilli – Secondo un'antica tradizione, durante la notte di Capodanno è di buon auspicio rompere piatti o bicchieri. La speranza è quella che, così facendo, vengano scacciati via il male e la sfortuna accumulati durante l'anno che si sta salutando.
I più superstiziosi che proprio non riescono a rinunciare a questa usanza devono però prestare molta attenzione: si corrodo dei rischi non indifferenti.
Lo sa bene l'avventore di un ristorante che diversi anni fa fu stato colpito dalla scheggia di un piatto mentre era in corso tra i commensali la simpatica "pratica distruttiva".
E lo sa bene la proprietaria del ristorante che, proprio a causa di questo incidente, è rimasta coinvolta in un lungo processo, conclusosi, per sua fortuna, con il rigetto definitivo delle pretese risarcitorie del ferito in sede di legittimità.
La Corte di cassazione, infatti, con la sentenza numero 2312 del 15 febbraio 2003 (qui sotto allegata), ha chiarito che in tema di illecito aquiliano il nesso di causalità tra un antecedente e l'evento lesivo rileva solo se l'antecedente sia necessario all'evento (rientrando tra le conseguenze normali e ordinarie del fatto) e se esso non sia poi neutralizzato da un fatto sopravvenuto idoneo di per sé a determinare l'evento.
Che cosa vuol dire?
Vuol dire che la proprietaria del ristorante non può essere ritenuta responsabile delle lesioni riportate dal suo cliente per il solo fatto di aver posto dei piatti vuoti sui tavoli. Tra la consegna dei piatti e il verificarsi dell'evento dannoso, infatti, si era verificato un evento imprevedibile: i clienti avevano iniziato a lanciare ripetutamente i piatti a terra per festeggiare il Capodanno.
Al di là del contenuto della pronuncia restano però due fatti: un uomo è stato ferito a un occhio e una donna è rimasta coinvolta in un processo per diversi anni.
Insomma: se proprio non volete abbandonare le tradizioni, abbiate almeno la premura di controllare che la zona di lancio dei piatti sia sgombera!
Autore: Valeria Zeppilli