Riforma P.A: il Governo approva i decreti. Ecco tutte le novità
di Marina Crisafi – Sono stati approvati nella seduta notturna n. 101 del Consiglio dei Ministri, gli 11 decreti che attuano la riforma della pubblica amministrazione. Il pacchetto che ha ricevuto il sì preliminare dell'esecutivo rappresenta soltanto una prima tranche della riforma Madia, cui seguiranno nei prossimi mesi altre corpose novità, dai poteri del premier all'ufficio unico su territorio per chiudere il cerchio con il testo unico sul pubblico impiego. Ma non solo. Nel Cdm di ieri ha trovato posto anche il riordino delle nuove classi di concorso nelle scuola.
Ecco tutte le novità:
Licenziamenti lampo per i "furbetti del cartellino"
Chi verrà colto in flagranza a falsificare la presenza in servizio, strisciando il badge ad esempio per poi uscire dall'ufficio, sarà punito con la sospensione dall'incarico e della retribuzione entro 48 ore. Previso anche un iter "lampo" per il licenziamento, con il procedimento che dovrà chiudersi entro un mese contro i 120 giorni attuali, e anche il rischio di pagare i danni all'immagine alla P.A. Rischi grossi anche per il dirigente che non denuncerà l'illecito del dipendente pubblico che potrà essere punito con il licenziamento e per i "complici", cioè per coloro che abbiano agevolato, attraverso il loro comportamento, la condotta fraudolenta.
Addio alla forestale
Presto si dirà addio al corpo della forestale e i 7mila dipendenti saranno interamente assorbiti nell'arma dei carabinieri. Il passaggio previsto concerne sia le funzioni che il personale, fatta eccezione soltanto per le competenze anti-incendio che saranno attribuite ai vigili del Fuoco.
Si dà vita, così, ad una nuova corposa organizzazione, all'interno dei carabinieri, con piccoli contingenti sparsi nei vigili del Fuoco, nella polizia e nella guardia di finanza.
Dei 7mila chi vorrà potrà anche richiedere di passare ad altri uffici della pubblica amministrazione.
Nasce il 112 per le emergenze
Nel decreto sulla forestale ha trovato posto anche la razionalizzazione delle funzioni delle forze di polizia, con l'assegnazione, ad ognuna, delle aree di specializzazione, anche territoriali, in base alle quali la polizia vigilerà sulle grandi aree, mentre i carabinieri sul resto del territorio. All'interno del decreto ha trovato posto anche l'istituzione del numero unico per le emergenze, il 112, che dovrà sostituire tutti gli altri oggi esistenti. Nel pacchetto incluso anche un riordino delle autorità portuali che scenderanno da 24 a 15.
Tagli alle partecipate
Entro un anno e mezzo, il tempo della necessaria ricognizione, tutte le società partecipate non strettamente necessarie o con più amministratori rispetto ai dipendenti dovranno essere eliminate. Piazza pulita anche per le imprese con fatturato inferiore al milione. La scure che si abbatterà sulle partecipate dovrebbe condurre alla chiusura di 2 o 3mila "scatole vuote". Il giro di vite sulle partecipate toccherà anche i manager, con più vincoli alle nomine e tetto alla retribuzione, demandato ad apposito decreto ministeriale, con esclusione, a priori, di premi e buonuscite in presenza di risultati negativi.
Rinvio per le camere di commercio
Forti le preoccupazioni, anche da parte dei sindacati, per l'impatto sull'occupazione del taglio alle partecipate, i cui dipendenti in esubero avranno comunque la stampella della mobilità. Proprio la delicatezza della situazione ha portato al rinvio dei tagli previsti alle camere di commercio (che da 105 diventano 60), per le quali si stima una ricaduta occupazionale (in negativo) pari a 3mila unità.
Arrivano i distretti locali
Un altro dei decreti approvati in via preliminare si occuperà della fusione delle società locali che si occupano dei servizi pubblici (da quello idrico ai rifiuti). Prevista l'aggregazione, incentivata, con la creazione di appositi "distretti" che saranno disegnati dalle regioni, ovvero dal Cdm in caso queste non provvederanno nei tempi. Giro di vite anche sul regime delle esclusive, d'altronde l'obiettivo del Governo è quello di arrivare da 8mila a mille società pubbliche.
Metà tempo per le grandi opere
Nel pacchetto Madia ha trovato spazio anche il restyling della conferenza dei servizi, con riunioni solo telematiche, silenzio assenso, 60 giorni per le decisioni e rappresentante unico per ogni livello di governo. Arriva anche lo "sblocca-burocrazia" che prevede il dimezzamento dei tempi per le procedure amministrative: nello specifico il 50% in meno per le grandi opere e termini massimi di 90 giorni per le pratiche che oggi richiedono dai 30 ai 180 giorni.
Nasce il FOIA italiano
Via all'operazione trasparenza su internet con la nascita del "Freedom of Information Act" italiano. Internet avrà quindi un nuovo ruolo, secondo il decreto approvato in via preliminare, con obblighi di trasparenza online per le P.A. (che sui loro siti dovranno pubblicare i tempi medi di attesa delle prestazioni o dei debiti accumulati), semplificazione degli oneri burocratici, liberalizzazione dell'accesso agli archivi pubblici per i cittadini che avranno il diritto di ricevere gli atti richiesti entro 30 giorni e senza obbligo di motivazione, a pena di sanzioni dall'Anac per l'amministrazione inadempiente.
Riordino delle classi di concorso nella scuola
Via libera al decreto che riordina le classi di concorso per la scuola. Il fine è quello di razionalizzare le discipline insegnate alle scuole medie e superiori in modo da aumentare il numero di posti per classe di concorso e riorganizzare il personale docente, dotandolo di un maggiore tasso di fungibilità (leggi: "Scuola: pronto il riordino delle classi di concorso. Nuove materie per i laureati").
Data: 21/01/2016 19:30:00
Autore: Marina Crisafi