Danno da emotrasfusione in sala parto: donna risarcita dopo 54 anni Antonio Accadia - 15/07/24  |  Piattaforma digitale avvocati: dal 18 luglio  Redazione - 14/07/24  |  La scienza smascherata United Lawyers for Freedom � ALI Avvocati Liberi - 21/06/23  |  Compiti a casa: i docenti devono usare il registro elettronico  Redazione - 12/04/23  |  Annullate multe over50: la prima sentenza United Lawyers for Freedom � ALI Avvocati Liberi - 26/03/23  |  

Cittadino cade in una struttura pubblica? Non deve provare l'insidia

La Cassazione (Sent. n. 19653/2004) ha stabilito che l'utente che cade in una struttura pubblica, ha diritto al risarcimento del danno, purché dimostri l'esistenza di un nesso causale tra bene e l'evento dannoso
La Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione (Sent. n. 19653/2004) ha stabilito che l'utente che cade in una struttura pubblica, ha diritto al risarcimento del danno, purché dimostri l'esistenza di un nesso causale tra bene e l'evento dannoso.
I Giudici del Palazzaccio, in accoglimento del ricorso presentato da una cittadina caduta all'interno del Palazzetto dello Sport (di proprietà comunale), hanno precisato che "allorquando invochi la responsabilità di cui all'art. 2051 cod. civ. contro una P.A. (o il gestore) in relazione a danno originatosi da bene demaniale o patrimoniale soggetto ad uso generale, il danneggiato non è onerato della dimostrazione della verificazione del danno in conseguenza dell'esistenza di una situazione qualificabile come insidia o trabocchetto, bensì esclusivamente - come di regola per l'invocazione dalla suddetta norma - dell'evento dannoso e del nesso causale fra la cosa e la sua verificazione".

Data: 23/11/2004
Autore: Cristina Matricardi