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Perequazione tributaria

Il fondamento legale e costituzionale della perequazione tributaria, principio cardine dell'ordinamento fiscale italiano


Perequazione tributaria: cos'è

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La perequazione tributaria è uno dei principali principi teorici che orientano l'ordinamento italiano, in forza del quale il carico fiscale va distribuito tra i vari contribuenti in ragione della capacità contributiva del singolo. Al fine di garantire questo principio il sistema fiscale deve presentare due requisiti fondamentali: l'elasticità e la differenziazione.

Alla luce del principio della perequazione e imposte sui redditi devono gravare in modo progressivo sui redditi più elevati e in misura inferiore, anche attraverso la previsione di esenzioni e riduzioni, sui redditi esigui.

Per quanto riguarda invece le imposte patrimoniali, la loro misura e applicazione è finalizzata ad evitare che la ricchezza si concentri nelle mani di pochi.

L'articolo 53 della Costituzione

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La giusta ed equa ripartizione del carico tributario, più in particolare, trova la sua fonte principale nell'articolo 53 della Costituzione.

Vai all'art. 53 della Costituzione commentato

Tale norma, infatti, al primo comma sancisce che tutti sono chiamati a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.

Il secondo comma della medesima disposizione stabilisce, poi, che il sistema tributario è informato a criteri di progressività.

In sostanza, dopo aver enunciato il generale principio della capacità contributiva, il costituente ha sancito che nel nostro ordinamento chi ha di più è chiamato a versare di più, mentre chi ha di meno deve versare di meno.

Ciò emerge principalmente con riferimento alle imposte dirette.

La legge sulla perequazione tributaria

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La perequazione tributaria ha poi trovato piena attuazione con la cd. legge Vanoni, ovverosia con la legge numero 25, 11 gennaio 1951, contenete infatti le "Norme sulla perequazione tributaria e sul rilevamento fiscale straordinario."

Con essa, infatti, fu prevista la dichiarazione dei redditi e furono introdotte le disposizioni sull'accertamento. Senza un preventivo accertamento fiscale infatti il principio della perequazione non potrebbe essere rispettato e applicato.

Ispirata a principi di equità fiscale, è stata proprio tale legge che, oltre a costruire un sistema basato sulla dichiarazione unica dei redditi del contribuente, ha provveduto ad attuare in concreto una ridistribuzione del carico fiscale tesa ad evitare di gravare troppo sui cittadini non abbienti.

Eliminazione delle ingiustizie tributarie

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Da quanto detto, emerge chiaramente che l'intento della perequazione tributaria è quello di eliminare le ingiustizie tributarie. Scopo dell'applicazione di tale principio è infatti quello di evitare che aggravi o sgravi eccessivi nei confronti di determinate categorie di contribuenti o di singoli contribuenti.

Intento che viene perseguito affiancando al principio della generalità (in forza del quale tutti coloro che hanno capacità contributiva e beneficiano dei servizi offerti dallo Stato devono provvedere al pagamento dei tributi richiesti) quello della uniformità (in forza del quale il peso delle imposte deve gravare sui contribuenti in maniera uguale, laddove per uguale si intende con la stessa intensità in ragione della situazione del singolo).

Un ruolo fondamentale nel perseguire la finalità della giustizia tributaria è quello svolto dalla giurisprudenza che nell'intervenire in materia tributaria, non trascura l'obiettivo di garantire il rispetto del principio di perequazione.

Nel corso del 2022, ad esempio la Corte Costituzionale con la sentenza n. 162/2022 si è pronunciata in materia di cumulo della pensione di reversibilità e dei redditi del beneficiario, mentre la Cassazione con l'ordinanza n. 18008/2022 è stata chiamata a pronunciarsi su una questione tributaria avente ad oggetto una particolare addizionale gravante sulle società operanti nel settore petrolifero.

Data: 05/09/2022 08:00:00
Autore: Valeria Zeppilli