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Pasqua: il vademecum per i consumatori

Tra colombe, uova e gite fuori porta ecco le regole d'oro dell'Unc per evitare le brutte sorprese


di Marina Crisafi - Per chi è già partito, per chi sta per farlo, per chi si appresta alla grande abbuffata di uova e colombe e per chi attende con trepidazione la gita fuori porta di lunedì, ecco il vademecum realizzato dall'Unione Nazionale Consumatori per trascorrere Pasqua e pasquetta senza brutte sorprese:

Uova, leggete le etichette

Nell'acquisto delle uova, spiega l'Unc, non sempre si fa caso alla qualità del cioccolato, al costo e al peso, ma è proprio la quantità di cacao ad essere "determinante per differenziare un cioccolato di pregio da uno di minore valore. Pur essendo tutti i cioccolati sicuri da un punto di vista nutrizionale, un cioccolato fondente in cui il cacao è molto superiore al 50% dovrebbe costare di più di un cioccolato al latte". Invece, questa differenza, fa notare l'Unc non è così netta e si rischia di pagare il cioccolato al latte come quello fondente. "Spesso si tratta di prodotti 'civetta' che vengono venduti a prezzi molto bassi per indurre il consumatore a comprare anche altro". Il consiglio è quello di approfittare delle occasioni, "ma sempre leggendo con molta cura le indicazioni riportate in etichetta". Attenti, dunque, a data di scadenza e qualità del cioccolato, evidenziata nella lista degli ingredienti: se sono contenuti grassi vegetali o altri oli tropicali, avverte l'Unione, il tutto deve essere riportato in modo "ben visibile e chiaramente leggibile in modo da essere di facile e immediata consultazione per il consumatore". Dall'etichetta, fa notare inoltre l'Unc, si possono ottenere indicazioni utili anche sul prezzo: se il contenuto dichiarato del cioccolato è inferiore al 43%, infatti, "la qualità è più scadente" e l'uovo deve costare meno. Ad esempio, con cacao inferiore al 50%, valutati i costi di produzione, di confezione e sorpresa, "un prezzo ragionevole dovrebbe aggirarsi tra i 35 e i 45 euro al chilo". A proposito di sorpresa, sottolineano i consumatori, spesso si tratta di oggetti "made in China" di scarso valore commerciale che non dovrebbero incidere pesantemente sul costo e che invece talvolta fanno la differenza". L'alternativa, si consiglia, potrebbe essere quella di ricorrere alle uova artigianali in pasticceria: i costi sono analoghi, ma almeno c'è la "possibilità di scegliere l'oggetto da inserire e quindi di fare una sorpresa veramente gradita alla persona a cui si regala l'uovo".

Colombe, attenti ai prodotti civetta

Un discorso analogo a quello delle uova si può fare con le colombe, i cui costi ricorda l'Unc "possono variare in funzione non tanto della qualità e della sicurezza, quanto delle strategie di vendita". È possibile infatti trovare colombe della stessa marca a prezzi diversi tra i vari punti vendita: "in alcuni casi – avvisano - si tratta di vendite civetta per indurre i consumatori a fare altri acquisti nello stesso esercizio commerciale. Bisogna soltanto evitare di abboccare e di limitarsi ad acquistare soltanto i prodotti i cui costi sono effettivamente convenienti".

Pasquetta, muoversi per tempo

L'Unc interviene anche sulla tradizionale gita di Pasquetta.

Il consiglio in generale è quello di muoversi per tempo, per evitare le brutte sorprese e trasformare una giornata serena in una carica di tensioni.

"Se si intende andare in qualche ristorante – avvisa l'Unione - è sempre utile prenotare in tempo chiedendo anche il menu con i relativi costi. Si tratta di una giornata particolare e il rischio di non trovare posto all'ultimo minuto esiste, come pure esiste il rischio di trovarsi davanti a un conto eccessivo rispetto al servizio ricevuto".

Vacanze, attenzione agli acconti

Non potevano mancare i consigli dell'Unc per chi ha programmato un viaggio vero e proprio. In tal caso, infatti, richiedere sempre – suggerisce l'Unione – copia del contratto sottoscritto, "accertando che faccia chiaro riferimento alle offerte contenute nel catalogo informativo: solo in tal caso, il contenuto del catalogo (compreso la descrizione dei luoghi, dell'albergo, dei servizi accessori) entrerà a far parte del contratto e, quindi, sarà vincolante per il tour operator".

Mai accettare l'acquisto di un pacchetto se in sede di prenotazione "viene richiesto un acconto superiore al 25% del prezzo: tale dato è rilevante anche perché, se si intende recedere dall'acquisto prima della vacanza per ragioni personali (recesso ingiustificato), il tour operator potrà trattenere soltanto l'acconto versato (e, quindi, al massimo il 25%). Diverso discorso, ovviamente, in caso di recesso per fatto non imputabile (recesso giustificato), quando si potrà pretendere la restituzione di tutto l'acconto versato".

Rifiutarsi inoltre di pagare qualsiasi aumento di prezzo, rispetto agli accordi, comunicato a pochi giorni dalla partenza: "Tali richieste non sono legittime perché, per legge, nessuna arbitraria modifica del costo del pacchetto può avvenire nei 20 giorni che precedono la partenza". Qualora l'aumento del prezzo venga comunicato prima di tale termine, in ogni caso – avvisa l'Unc – non può "eccedere il 10% del prezzo originario: in caso contrario, si potrà recedere giustificatamente dal contratto, ottenendo il rimborso di quanto versato.

Infine, se si sottoscrive una polizza assicurativa, fare attenzione alle franchigie e alle spese rimborsabili, ovvero, se si va in un paese straniero, alla necessità di adempimenti burocratici o sanitari.

Data: 26/03/2016 14:00:00
Autore: Marina Crisafi