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In libreria: "Infortuni sul lavoro e malattie professionali"

Un efficace affresco dell'attualità dell'assicurazione e delle tutele dei lavoratori in una nuova edizione del Trattato di De Matteis


di Pasquale Acconcia - Il legislatore supera le incertezza circa l'indennizzabilità degli infortuni in itinere sugli infortuni in bicicletta qualificandoli come "necessitati"; si discute se inserire o meno nell'ISEE le rendite infortunistiche, i tribunali lo escludono, il Governo si adegua, continuando però a richiedere specifici requisiti; la Cassazione sembra tornare sui suoi passi in materia di tecnopatie richiedendo per la indennizzabilità un più stretto rapporto di dipendenza – in controluce, esclusiva - dalla noxa lavorativa. In parallelo, si amplia a la sfera della responsabilità penale, e civile per le conseguenze lesive dell'esposizione all'amianto, estendendo forme di indennizzo anche alle vittime non professionali, mentre sul versante più strettamente assicurativo si equipara, pur sperimentalmente, l'indennizzo per danno biologico a quello professionale per l'adeguamento ISTAT e si valorizza il ruolo delle cure specifiche erogate dall'INAIL per l'infortunio o la malattia professionale. Né il campo dei soggetti tutelati resta pacifico, per una chiara tendenza del legislatore a privilegiare interventi puntuali, categoria per categoria degli esclusi, legando la tutela alla costruzione a monte di "fondi" dedicati: la fine, a ben guardare del "sogno" di una "assicurazione GENERALE per i rischi professionali". Sono solo alcuni accenni, con sullo sfondo il ribollire delle tematiche legate alla individuazione delle malattie lavoro correlate che fa storia a sé con suggestive aperture della Cassazione circa il superamento, in alcuni casi, dei termini prescrizionali per la denuncia di malattie professionali.
Ecco, sono solo spunti per porre in evidenza come restino complessi molti dei temi da sempre "caldi" dell'assicurazione infortuni; ogni intervento legislativo, fra l'altro, prova come lo stesso impianto generale dell'assicurazione infortuni sul lavoro partecipi in definitiva della crisi generale del welfare nel nostro Paese e non solo. Crisi finanziaria, certamente ma anche dei principi cardine del sistema – messi in discussione proprio per fronteggiare la crisi, spesso inconsapevolmente - con un progressivo scivolamento, mi sembra, delle tutele dal secondo comma dell'articolo 38 verso il primo comma: un ritorno prepotente in alcuni casi di valori di equità, carità, libertà dal bisognosi ecc. Resta poco chiaro, confuso per i più, ad esempio, il motivo di certi "privilegi" propri degli invalidi del lavoro: per l'essere bisognosi di cure e sostegno materiale, ovvero per aver subito un danno imputabile alla responsabilità del sistema produttivo.
Mai come in questo momento, quindi, si avverte il bisogno di contributi scientifici che non si limitino a guardare i problemi in modalità "bottom up" (dal caso particolare a risalire fino ai principi) ma scelgano il percorso inverso (top down, dalle regole e dai principi ai casi di specie. In questo quadro assume, per i temi del rischio professionale, un ruolo fondamentale l'impegno – e la capacità - di chi riesca a soddisfare questa esigenza coniugando un panorama generale della materia con approfondimenti specifici per temi di presenti particolari complessità o incertezza interpretativa.
Ed è il caso di Aldo De Matteis con il suo Infortuni sul lavoro e malattie professionali, giunto alla terza edizione con immutata sobrietà del titolo che intende richiamare – l'assenza del classico "assicurazione…" non è casuale - l'intenzione di abbandonare la lettura solo assicurativa del sistema per collocarne al centro, invece, l'infortunio nella sua complessità di prevenzione, indennizzo, reinserimento e riabilitazione. Non è una clausola di stile – sottolinea lo stesso 'A. – ma la fotografia di un'evoluzione che ha portato negli ultimi anni l'INAIL ad assumere un ruolo che "va oltre" quello indennitario classico con nuova e strutturata attenzione per la prevenzione dei rischi professionali, da un lato, la cura e il reinserimento professionale e sociale, dall'altro.
Un trattato, dunque, che della seconda edizione (del 2011) conserva l'impostazione originaria (trattare l'intero delle tutele, per il versante di diritti, degli obblighi contributivi, per i profili amministrativi e giudiziari) arricchendola in tutti i punti caldi, oggetto di dibattito ancor aspro a volte: riflessioni e approfondimenti che ne confermano l'attualità rispetto a bisogni sempre presenti pur a fronte di un complessivo ridimensionamento del fenomeno infortunistico. Si tratta, come emerge dal Trattato, di percorsi paralleli nel senso che al ridimensionamento numerico degli infortuni corrisponde una progressiva presa di coscienza del fatto che l'assicurazione resta presidio essenziale per garantire la migliore cura e tutela possibile di infortunati e invalidi del lavoro, trampolino di lancio per progressiva e concreta attenzione per mondi contigui a quello specifico del lavoro pericoloso. E' un aspetto sul quale in più punti De Matteis richiama l'attenzione anche con significativi accenni a tematiche generali di raffronto europeo, di lettura costituzionalmente orientata dell'intero sistema di tutele.
Con eguale equilibrio fra prospettive generali e aspetti di specifica attenzione – e dibattito – l'A. affronta il tema delle malattie professionali, più di altri terra di frontiera fra prevenzione e assicurazione, fra rischi dei lavoratori e rischi prodotti dal lavoro che "tracimano" per così dire, coinvolgendo intere popolazioni e pongono il sistema, la politica e il diritto di fronte al problema di come e a carico di chi debba essere affrontato il nodo della compatibilità finanziaria.
E comunque è ben delineato, sullo sfondo, il tema del confine fra malattie causate e concausate dal lavoro, fra conseguenze anche dinamiche della tecnopatia e l'incidere delle concause, della stessa età con i suoi deterioramenti fisiologici. Il tutto, con vigile attenzione – è uno dei leit motiv del Trattato – nel rispetto dello stesso "nomen" alle prospettive della prevenzione rispetto a quelle dell'indennizzo, monetario e di "restitutio ad integrum"
A fronte di queste complessità con la tentazione continua di "fermarsi" a discutere monograficamente, De Matteis dipana il discorso con costante equilibrio fra le varie esigenze cui abbiamo accennato, discostandosi solo in parte – nella esposizione degli argomenti – dal filo conduttore del Testo unico n.1124 a partire dalla definizione dell'oggetto della tutela: quell'infortunio colto nella sua materialità e inerenza al lavoro che, non è un caso, costituisce il punto di riferimento primario per il discorso, parallelo ma integrato, del sistema di prevenzione dei rischi professionali.
Della nozione di infortunio è addendo (ed è il secondo capitolo) il richiamo del "sistema selettivo di tutela": quel riferimento al lavoro pericoloso che sembra aver perso ormai valore pratico come sottolinea in più punti l'A. (se non quello, aggiungiamo noi, di complicare il sistema creando isole di diseguaglianza e ingiustizia sostanziale). La trattazione si sofferma, poi con specifica attenzione sulle componenti della nozione di infortunio con al centro l'occasione di lavoro letta inizialmente "ad escludendum", ma che proprio l'opera incessante di dottrina e giurisprudenza ha progressivamente ampliato. Non è un caso che proprio De Matteis quale "operatore" (da giudice di Cassazione) e studioso abbia consacrato già nel 1998 l'occasione di lavoro come "qualsiasi situazione di rischio in cui il lavoratore si trovi in esecuzione degli obblighi del rapporto di lavoro". Una conclusione tranciante, partecipe di quel "diritto vivente" al quale giurisprudenza e prassi hanno dato seguito con eco significativa, ad esempio, in una recente circolare INAIL infortuni occorsi in missione'.
Eguale fortuna ha avuto, nel tempo, l'affermazione già chiara nella prima edizione del Trattato – e sostenuta nel 1998 con vigore nella quotidianità della Sezione Lavoro – secondo la quale il quid pluris fino ad allora richiesto per l'indennizzabilità dell' infortunio in itinere dovesse considerarsi esaurita nella stessa destinazione lavorativa (dell'iter),
La trattazione, poi, continua il suo percorso con riferimento ai soggetti del sistema assicurativo: gli assicurati, innanzitutto, con riflessioni e illustrazione sulle innovazioni più recenti (l'aggiornamento copre anche la legge di stabilità 2016) e su questioni e situazioni di confine su cui più volte e in modo ondivago la giurisprudenza continua ad essere chiamata in causa. I successivi capitoli trattano le altre componenti del sistema con particolare attenzione al tema della provvista fondi e richiamano specificità della tutela per il settore agricolo e per le casalinghe.
Un'attenzione a parte merita il capitolo sulla responsabilità civile del datore di lavoro, quale terzo punto di snodo, a nostro avviso, dell'intero sistema. Come le scelte su oggetto e prestazioni costituiscono lo snodo fra sistema assicurativo e sistema delle tutele sociali per la popolazione nel processo di saldatura fra prevenzione e assicurazione, così i temi della responsabilità civile costituiscono la cerniera fra il mondo del risarcimento e dell'indennizzo, ricostruita con efficacia dall'A. anche in prospettiva evolutiva. I due mondi, infatti, destinati a rimanere separati nell'idea originaria alla base del Testo unico, si intrecciano sempre più creando non pochi problemi agli interpreti e agli operatori.
Problemi, soprattutto, per le stesse vittime di infortuni o malattie, che non sempre riescono a cogliere le distinzioni fra i due mondi con le diverse regole del gioco che li caratterizzano. Proprio per questo diventa essenziale il contributo di un'opera che, nel contesto di una trattazione organica del tema –della sua cronaca, in alcuni punti – riesce anche in questo caso con esemplare chiarezza a ricondurre ciascuna fattispecie nel proprio ambito. Senza sperare, ovviamente, che i chiarimenti azzerino contestazioni che trovano poi il naturale punto di sbocco nell'ultimo capitolo dedicato alla tutela dei diritti, in sede amministrativa e in sede giudiziaria.
Il Trattato si conferma, insomma, opera compiuta e attenta alle esigenze di una vasta gamma di lettori e utilizzatori, frutto della dottrina ed esperienza di un protagonista di storia e cronaca della assicurazione infortuni: De Matteis è Presidente Agg.On. Corte di Cassazione dopo esser stato a lungo in prima fila nella Sezione lavoro, quale costruttore di quel "diritto vivente" – ne abbiamo richiamato prima due esempi - che costituisce tratto originale dell'intera materia. Ripreso in un volume che nella presentazione on line della edizione 2011 era definito "un grande affresco della tutela dei lavoratori contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali nel nostro Paese, attraverso il sistema della assicurazione obbligatoria".

Data: 22/05/2016 12:30:00
Autore: Pasquale Acconcia