Motorini: quando il "trucco" lo pagano mamma e papà
Avv. Aldo Maturo - Muoversi in moto in Italia è 7-8 volte più pericoloso che muoversi in auto. E' stato accertato che nel 33% degli incidenti mortali tra una moto e un'auto la colpa è da attribuire alla condotta di guida della prima.
Il fatto è che contemporaneamente, per legge, passa da scooter a motoveicolo (art.52 c.d.s.), per la cui guida non basta più il patentino europeo AM ma è necessario invece avere la patente A1, che si consegue ad almeno 16 anni, ed assicurarli come motoveicoli e non come scooter aventi solo 50 cc.
Ma cosa succede se un simile scooter viene coinvolto in un incidente stradale anche perché superava il limite di velocità previsto dalla casa costruttrice o comunque perché era stato "truccato"?
La Compagnia di Assicurazione risarcirà il danno alla parte lesa ma potrà rivalersi sui genitori del conducente minorenne se nella polizza, con apposita clausola, non era esclusa tale possibilità di rivalsa. Invero la Compagnia potrà anche rifiutarsi di pagare il danno a terzi, lasciando la famiglia da sola ad affrontare il risarcimento danni richiesto dalla controparte.
Se a guidare è un minorenne i genitori sono responsabili in tutto e per tutto delle eventuali modifiche apportate dal figlio o dalla figlia minorenne al proprio motorino per aumentarne la velocità. E' una responsabilità oggettiva e non serve a niente dichiarare che non si sapeva nulla delle modifiche apportate al motorino. Addirittura in caso di genitori separati e di minore che vive con uno dei due coniugi, sarà responsabile comunque il genitore che esercita la patria potestà – anche se lontano - perché su lui incombe l'onere di verificare la regolarità del mezzo affidato al minore. Per essere esentati da tale responsabilità i genitori dovrebbero dimostrare – ma la prova è sostanzialmente impossibile - di aver impartito un'educazione adeguata al livello sociale della famiglia e di aver esercitato una vigilanza adeguata all'età, al carattere e all'indole del figlio/a (Cass. 5063/94).
Il principio della rivalsa da parte delle compagnie assicuratrici è valido anche per i motorini truccati guidati da adulti. Non è un problema da poco e significa che si può essere chiamati a rimborsare alla propria assicurazione migliaia se non centinaia di migliaia di euro, in base alla gravità dell'incidente.
Il rimedio – oltre al divieto tassativo di modificare il motorino – può essere, come già anticipato, quello di concordare con l'Assicurazione la rinuncia alla rivalsa, annotando nelle condizioni particolari una clausola che dica più o meno che la compagnia assicuratrice, in deroga alla Condizioni generali di assicurazione, rinuncia al diritto di rivalsa applicabile qualora il ciclomotore assicurato presenti caratteristiche diverse da quelle previste dall'articolo 52 del Codice della Strada.
Il problema sarà trovare una Compagnia di assicurazione disposta a farlo e che si accontenti di una importante
integrazione del premio che si paga annualmente.
E' da ricordare in ogni caso che un motorino truccato può essere oggetto di "fermo" o di "confisca" da parte degli organi di controllo stradale mentre è previsto un inasprimento delle pene pecuniarie per chi modifica i «cinquantini»: chi fabbricherà o venderà ciclomotori che oltrepassino il limite di 45 chilometri all'ora rischia di pagare una sanzione da € 828,00 ad € 3.313,00 mentre chi li guida è soggetto ad una sanzione da € 413,00 ad € 1.656,00.
Sarà difficile far comprendere queste cose ai propri ragazzi, ma almeno bisogna provarci.
Avv.Aldo Maturo
Ordine Avvocati di Pesaro
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Data: 27/05/2016 16:40:00Autore: Avv. Aldo Maturo